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REPORT DELLA COMMISSIONE

Statistica UE: 500mila animali in meno usati a fini scientifici

Statistica UE: 500mila animali in meno usati a fini scientifici
La Commissione presenta le statistiche in 27 Stati Membri. Scende il numero di animali nelle aree della ricerca veterinaria.
Gli animali utilizzati a fini sperimentali e ad altri fini scientifici nell'UE sono stati poco meno di 11,5 milioni.  E' il dato che emerge dalla Settima relazione sulle statistiche riguardanti il numero di animali utilizzati a fini
sperimentali o ad altri fini scientifici negli Stati membri dell'Unione europea. Il report, a cura della Commissione Europea, è il più recente ed è stato ufficializzato lo scroso mese di dicembre.

Quali specie animali- Come nelle relazioni precedenti, i roditori e i conigli rappresentano oltre l'80% del numero totale di animali utilizzati nell'UE. I topi sono la specie più utilizzata, con una percentuale del 61% del totale, seguiti dai ratti con il 14%. La seconda categoria di animali più utilizzata, come negli anni precedenti, è costituita dagli animali a sangue freddo, che rappresentano quasi il 12,5%. La terza categoria è costituita dagli uccelli, con una percentuale del 5,9% del totale.
I roditori rappresentano, insieme ai conigli, l'80% del totale degli animali utilizzati. La seconda categoria di animali più utilizzata è costituita dagli animali a sangue freddo, in particolare rettili, anfibi e pesci, che rappresentano il 12,4%, seguiti dagli uccelli con il 5,9%. Il gruppo degli artiodattili e dei perissodattili, che comprende cavalli, asini e ibridi (perissodattili) nonché suini, caprini, ovini e bovini (artiodattili), rappresenta soltanto l'1,2% del totale degli animali utilizzati negli Stati membri. I carnivori (fra i quali rientrano cani e gatti) costituiscono lo 0,25% e i primati non umani lo 0,05% del numero totale degli animali utilizzati nel 2011.
Nessuna scimmia antropomorfa è stata utilizzata a fini sperimentali nell'UE nel 2011.

Per quali finalità scientifiche - Più del 60% degli animali è stato utilizzato in attività di ricerca e sviluppo nei settori della medicina umana, della medicina veterinaria, dell'odontoiatria e per studi biologici di base.  La produzione e il controllo di qualità di prodotti e dispositivi destinati alla medicina umana, alla medicina veterinaria e all'odontoiatria hanno richiesto l'impiego del 14% del numero totale di animali. Gli studi tossicologici e altre prove di innocuità hanno rappresentato l'8,75% del totale degli animali utilizzati a fini sperimentali. La voce "altre finalità" rappresenta il 9% del totale degli animali e comprende una vasta gamma di sperimentazioni in ambiti quali la virologia, l'immunologia per la produzione di anticorpi monoclonali e policlonali, la fisiologia dell'interazione materno-fetale nella transgenesi dei geni di topo, i trattamenti oncologici, le attività di ricerca e sviluppo nel settore  farmaceutico, le sperimentazioni di combinazioni di farmaci e la genetica.

L'area della ricerca veterinaria- La variazione più significativa intervenuta dal 2008 è la consistente diminuzione nell'utilizzo di animali per attività di ricerca e sviluppo nelle aree della medicina umana, dell'odontoiatria e della medicina veterinaria, già riscontrata fra il 2005 e il 2008. Questa volta il calo percentuale è stato dal 22,8% al 18,8% (in termini numerici pari a 575 518 unità). Si segnala una flessione di oltre 62 000 unità per quanto riguarda i pesci e di 41 500 unità per quanto riguarda la categoria "altri uccelli", mentre la percentuale di animali utilizzati per la ricerca biologica di base segna un netto aumento, dal 38% al 46% (715 519 unità). La ricerca biologica di base  e la ricerca e sviluppo nell'ambito della medicina umana e veterinaria sono le aree in cui si utilizza il numero di gran lunga più elevato di animali a fini sperimentali nell'UE.

Il numero di animali utilizzati per studi tossicologici e altre prove di innocuità rappresenta l'8,75% del totale e risulta pari a 1 004 873 unità.La diminuzione nel numero di animali utilizzati per studi tossicologici e altre prove di innocuità registrata dopo la relazione del 2008, sebbene di modesta entità, corrisponde comunque a 37 280 unità. La percentuale di animali utilizzati in questo ambito conferma di un andamento tendenzialmente stabile in questo settore di utilizzo. Gli animali utilizzati per studi tossicologici o altre prove di innocuità di prodotti e dispositivi per la medicina umana, la medicina veterinaria e l'odontoiatria sono stati il 39,8%; è questa, quindi, la finalità per la quale viene impiegato il maggior numero di animali. Gli Stati membri hanno segnalato che questa voce comprende anche studi su animali bersaglio, condotti su animali da compagnia soggetti a prescrizioni normative diverse, residui di farmaci veterinari nei vitelli e nei polli da carne, prove per stabilire la non tossicità e l'irreversibilità di tossine e l'efficacia di vaccini (blue tongue, clostridium).

Rispetto al 2008 si registra una drastica diminuzione del numero di animali utilizzati per prove su alimenti destinati al consumo animale, calati di oltre dieci volte da 54 000 a 4 600 unità, ma anche degli animali utilizzati per prove sui cosmetici e i prodotti per l'igiene personale, scesi da 1 960 a 90. Vale la pena di sottolineare questo dato, poiché dal 2009 vige nell'UE il divieto di sperimentazione animale nel settore dei cosmetici e degli ingredienti cosmetici.

Complessivamente, il numero di animali impiegati per la produzione e il controllo di qualità di prodotti destinati alla medicina umana, all'odontoiatria e alla medicina veterinaria è sceso all'incirca di 192 000 unità.

Malattie umane e animali- Il numero di animali utilizzati nel 2011 per lo studio di malattie sia umane che animali rappresenta all'incirca il 57,5% del totale degli animali impiegati a fini sperimentali. La percentuale di animali utilizzati per lo studio di malattie umane rappresenta oltre il 90% del totale degli animali usati per tutti gli studi sulle malattie.Il numero di animali impiegati per studi specifici su malattie animali (che aveva subito una diminuzione del 50% nel 2008) nel 2011 è rimasto sostanzialmente invariato rispetto alla relazione del 2008. L'utilizzo di animali a sangue freddo è calato di poco meno di 22 500 unità.

Nuovi format per le statistiche-  Con la Settima relazione, vengono seguiti per l'ultima volta i criteri di raccolta dati della direttiva 86/609/CEE. Tale direttiva è stata infatti sostituita dalla direttiva 2010/63/UE. La
presentazione e pubblicazione dei dati è stata completamente rivista a decorrere dal 10 maggio 2013. Al riguardo, sulla Gazzetta Ufficiale Europea del 15 gennaio scorso,  è stato pubblicato un provvedimento di modifica del Modello comune per la trasmissione delle informazioni sulle statistiche degli animali impiegati a fini scientifici, per renderle più chiare e precise.


Settima relazione sulle statistiche riguardanti il numero di animali utilizzati a fini scientifici negli Stati membri dell'Unione europea