Tra i fattori che influiscono sulla competitività di un Paese vanno considerati anche i controlli che le imprese subiscono da parte di Enti diversi. Ecco allora la semplificazione dei controlli sulle imprese alla quale le Regioni le Provincie Autonome e gli Enti locali, dal 2012, devono conformare le proprie attività di controllo. Le amministrazioni devono innanzitutto garantire la proporzionalità dei controlli, e dei connessi adempimenti amministrativi, al rischio inerente all'attività controllata, nonché alle esigenze di tutela degli interessi pubblici. Le stesse amministrazioni devono anche eliminare le attività di controllo non necessarie rispetto alla tutela degli interessi pubblici, coordinare e programmare i controlli per assicurare la tutela dell'interesse pubblico senza duplicazioni e sovrapposizioni per recare il minore intralcio al normale esercizio delle attività dell'impresa. E' prevista anche la collaborazione con i soggetti controllati al fine di prevenire rischi e situazioni di irregolarità, oltre alla razionalizzazione, anche mediante riduzione o eliminazione, dei controlli sulle imprese, tenendo conto del possesso di certificazione del sistema di gestione per la qualità ISO, o altra appropriata certificazione.
La Legge (35/2012) ha escluso da questo quadro di semplificazione soltanto: i controlli in materia fiscale, finanziaria e di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Nel solco tracciato oramai da un paio d'anni, il Decreto Legge 91/2014 convertito, con modificazioni, dalla legge 116/2014, ha introdotto nuove "Disposizioni urgenti in materia di controlli sulle imprese agricole, istituzione del registro unico dei controlli sulle imprese agricole e potenziamento dell'istituto della diffida nel settore". Tra le innovazioni volte a ridurre l'impatto dei controlli sulle imprese, figurano: l'istituto della diffida (finalizzato a sanare la violazione sanabile) e la riduzione del 30% della sanzione amministrativa (se il pagamento è effettuato entro 5 giorni) per le violazioni delle norme in materia agroalimentare.
Mentre il Decreto Legge sanciva espressamente la non applicabilità di queste innovazioni alla sicurezza alimentare, nella conversione in Legge, tale esclusione veniva cancellata. Alla luce della scelta del legislatore, il Dipartimento dell'Ispettorato Centrale Della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei Prodotti Agro-Alimentari del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha emanato una circolare con la quale si asseriva l'applicazione "trasversale" della Legge 116/2014 a tutti i settori del comparto agroalimentare.
Nel nostro ambito la "trasversalità" delle semplificazioni non è pacifica. Alcuni servizi delle ASL hanno già dato seguito alla nuova Legge, mentre altre Autorità escluderebbero dall'applicazione dell'istituto della diffida le violazioni delle norme poste a tutela della sicurezza alimentare e più in generale della salute umana, ivi comprese quelle in materia di sanità animale, farmaci veterinari, anagrafe degli animali, benessere in allevamento e durante il trasporto, settore mangimi. Questo nonostante sia l'Agenda per la Semplificazione 2015-2017 scritta dalla Funzione Pubblica a farvi rientrare sicuramente anche i controlli sulla sicurezza alimentare e la Sanità Pubblica Veterinaria.
Sembra esserci una difficoltà di accettazione da parte del nostro sistema di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare, che continua a interpretare il proprio ruolo prevalentemente quale attività di polizia giudiziaria. Non bisogna tirarsi indietro.
La medicina veterinaria è interessata, e deve essere svolgere un ruolo attivo nell'attuazione del nuovo quadro normativo che risulta in linea con quanto avviene nel resto dell'Europa, da un duplice punto di vista: quello della Sanità Pubblica Veterinaria, chiamata ad adeguare e modernizzare il sistema dei controlli, e quello della Veterinaria privata che, a livello individuale o in forma associata, svolge attività di impresa i controlli e la burocrazia agli stessi legata, deve subirli.
La chiarezza della semplificazione non ha ancora sconfitto una più rassicurante complicazione.
Bartolomeo Griglio Presidente AIVEMP Vicepresidente ANMVI (Delega alla Sanità Pubblica)