• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31272
PIANO 2023

Aviaria, approccio integrato nel nuovo Piano di sorveglianza

Aviaria, approccio integrato nel nuovo Piano di sorveglianza
Attività di sorveglianza attiva mirata basata sui rischi (SBR) e individuazione precoce tramite sorveglianza passiva: il nuovo Piano segue i criteri e le linee guida della Commissione.

Il Ministero della Salute ha diffuso ai Servizi Veterinari regionali il Piano di sorveglianza nazionale 2023. Il documento è stato redatto in collaborazione con il Centro di Referenza Nazionale per l’Influenza aviaria e attuato in funzione dei criteri contenuti nell’Allegato II del Regolamento Delegato (UE) 2020/689 della Commissione. L’approccio integrato della Sorveglianza attiva mirata basata sui rischi (SBR) e del sistema di individuazione precoce contribuiranno all’aumento delle conoscenze in materia di virus HPAI e LPAI con un potenziale rischio zoonotico.

Sorveglianza attiva mirata basata sui rischi (SBR)- La progettazione dell'approccio della SBR è stata sviluppata in tre parti:
1. Analisi delle linee guida, dei criteri e dei fattori di rischio esistenti con riferimento alle fonti di dati nazionali disponibili sulla popolazione avicola e ai fattori di rischio
2. Sviluppo di una matrice di rischio per la quale sono stati identificati i fattori di rischio specifici
3. Definizione di provincia a rischio di infuenza aviaria (AI): per ciascun fattore di rischio sopra elencato è stata calcolata una stima del livello di rischio per provincia; i singoli livelli di rischio sono stati riassunti al fine di ottenere un livello di rischio complessivo; le province sono state riclassificate in base al rischio complessivo in province ad alto, medio e basso rischio.

Alto rischio- Le province identificate come ad alto rischio di introduzione e diffusione del virus di influenza aviaria, sono:
- Emilia Romagna: province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena e Ravenna;
- Lombardia: province di Bergamo, Brescia, Cremona e Mantova;
- Piemonte: province di Cuneo;
- Veneto: province di Padova, Rovigo, Venezia, Verona e Vicenza.

Medio rischio- Le province identificate come a medio rischio di introduzione e diffusione del virus di influenza aviaria, sono:
- Friuli-Venezia Giulia: province di Pordenone e Udine;
- Lazio: provincia di Viterbo;
- Umbria: province di Perugia e Terni;
- Veneto: provincia di Treviso.

Per le province ad alto e medio rischio, il Piano dettaglia le attività di sorveglianza, nella frequenza e modalità di attuazione.

Basso rischio- Il rimanente territorio nazionale italiano è considerato a basso rischio le attività di sorveglianza saranno basate sulla notifica di casi sospetti di influenza aviaria (sorveglianza passiva) e sulla sorveglianza attiva negli allevamenti rurali (svezzatori).

Sorveglianza passiva nel pollame e SBR- Il sistema di individuazione precoce - sorveglianza passiva - dei virus dell'influenza aviaria ad alta patogenicità nel pollame domestico integra le attività di SBR (sorveglianza attiva) e dovrà essere implementato trasversalmente in tutti i settori avicoli (rurale e industriale). Questo tipo di sorveglianza comporta la segnalazione tempestiva e obbligatoria all'autorità competente da parte degli operatori che lavorano con gli animali dell’aumento del tasso di mortalità, della comparsa di segni clinici riferibili all’influenza aviaria, o di qualsiasi modifica dei normali parametri di produzione, assunzione di mangime e acqua. Si differenzia dalla sorveglianza attiva in quanto non è una pratica programmata e continuativa. La probabilità di segnalazione varia in base all'esperienza dei detentori del pollame, alla consapevolezza della malattia e al tasso di mortalità, che dipende strettamente dalla

Gli obiettivi delle due componenti del programma -di sorveglianza dell’influenza aviaria nel pollame, la sorveglianza attiva basata sui rischi ed il sistema di individuazione precoce- consistono nell’informare l'autorità competente:
• della rilevazione dell'HPAI nel pollame in una fase iniziale di introduzione nella popolazione avicola domestica al fine di limitare la diffusione della malattia;
•della rilevazione dei virus dell'influenza aviaria a bassa patogenicità dei sottotipi H5 e H7 circolanti nei galliformi (polli, tacchini, faraone, fagiani, pernici e quaglie), anatidi e ratiti;
• della rilevazione dell'influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) in specie avicole che generalmente non presentano segni clinici significativi come anatre e, oche, in particolare per negli animali allevati (Anseriformes) per il ripopolamento di selvaggina.

Integrazioni a cura delle Regioni- Ad integrazione delle attività di sorveglianza passiva già previste dal Piano di sorveglianza 2023 per i volatili selvatici, le singole regioni, nel corso dell’anno 2023, individuate le aree a maggior rischio di introduzione e diffusione dei virus influenzali sul proprio territorio, potranno predisporre specifiche campagne di prelievi e piani di campionamento. E' il regolamento delegato 2020/683 a prevedere che - al fine dell’individuazione precoce della circolazione dei virus influenzali ad alta patogenicità (HPAI) nei volatili selvatici - , si possa contemplare, in luoghi prioritari e in siti chiave, in particolare quelli in cui i volatili appartenenti a specie di volatili selvatici interessate entrano nell’Unione durante i loro movimenti migratori, almeno sulle rotte nordorientali e orientali, l’esecuzione del campionamento e di prove su: a) volatili caduti in trappola, b) volatili sani cacciati, c) volatili sentinella”.

pdfPIANO_NAZIONALE_DI_SORVEGLIANZA_AVIARIA_2023.pdf1.1 MB