Sfumata la scadenza utile per rivedere l'attuazione nazionale degli aiuti PAC. Per il 2020 e il 2021 il Mipaaf conferma le attuali regole nazionali.
Il Mipaaf conferma le attuali regole nazionali della politica agricola comune (PAC) per gli anni di domanda 2020 e 2021 e avvia il confronto con le parti economiche e sociali e con le Regioni e Province autonome sulle decisioni da assumere per l'anno di domanda 2022.
L'antefatto è il Regolamento Transitorio (Regolamento (UE) 2020/2220) con il quale l'Unione Europea aveva prorogato la Politica agricola comune (PAC) 2015-2020. Questo rinvio - dovuto ai ritardi dei negoziati europei sulla riforma della PAC post 2020- avrebbe potuto consentire anche all'Italia di proseguire con le proprie politiche agricole nazionali, anche in assenza di una nuova PAC e nel contempo di rivedere alcune decisioni attuative nazionali per gli anni 2021 e 2022 (es. pagamento redistributivo, sostegno accoppiato, tetto massimo degli importi agli agricoltori, ecc.).
La ratio del regime transitorio era di concedere agli Stati membri una flessibilità tra i pilastri per l’anno 2021 (esercizio finanziario 2022) e per l’anno 2022 (esercizio finanziario 2023). Per avvantaggiarsene, gli Stati membri erano chiamati a comunicare le loro decisioni relative alle dotazioni finanziarie per consentire alla Commissione di stabilire i massimali di bilancio.
Per farlo la Commissione aveva stabilito scadenze (entro il 19 febbraio 2021 per l'anno 2021 e entro il 1 agosto 2021 per l'anno 2022) che, in parte, che l'Italia non ha potuto rispettare. Lo spiega il Capo Dipartimento dello Sviluppo Rurale, Giuseppe Blasi, in una nota al settore e a AGEA: "A causa della crisi di Governo di inizio anno, non si sono realizzate le condizioni per avviare un confronto organico con le Regioni e le Rappresentanze del mondo produttivo,al fine di assumere, in tempo utile, le eventuali decisioni di modifica delle attuali regole attuative nazionali che, per gli anni di domanda 2020 e 2021, dovevano essere notificate alla Commissione europea, entro il 19 febbraio 2021, ai sensi del Regolamento Transitorio".
Con il Regolamento Transitorio, l'Unione Europea concedeva del tempo per predisporre i piani strategici nazionali della PAC, facilitare la creazione delle strutture amministrative necessarie per l'attuazione del nuovo quadro giuridico, in particolare consentendo una maggiore assistenza tecnica. L'Italia non è riuscita a portarli a termine entro il periodo transitorio. Pertanto, per gli anni di domanda 2020 e 2021, il Mipaaf conferma le attuali regole nazionali della politica agricola comune (PAC).
Invece, "le decisioni riguardanti l’anno 2022 potranno, invece, essere assunte entro il 1 agosto 2021. A breve sarà avviato il necessario confronto con le parti economiche e sociali nonché con le Regioni e Province autonome"- conclude Blasi.