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SOPRALLUOGO ISPRA

Seconda fuga di M49: "forza e determinazione fuori dal comune"

Seconda fuga di M49: "forza e determinazione fuori dal comune"
Sopralluogo dell'ISPRA al recinto di Casteller (Trento). Ieri le dimissioni del responsabile del Corpo forestale provinciale.



I ricercatori dell' ISPRA di Ozzano hanno ricostruito la dinamica della seconda fuga di "Papillon", l'orso bruno così soprannominato dal Ministro dell'Ambiente Sergio Costa che ha incaricato l'Istituto di esaminare il recinto dal quale il plantigrado è fuggito: "il punto da cui è fuoriuscito l’orso si trova nella stessa posizione da cui l’animale era fuggito lo scorso anno"- riferisce una nota dell'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).

La prima volta M49 aveva  scavalcato la recinzione, in un punto distante del recinto rispetto alla porzione dove sono i locali tecnici. "Questa volta, invece, sono stati divelti o piegati alcuni dei tondini della rete della recinzione - di diametro di 12 mm - dalla quale è poi fuoriuscito. Per operare l’apertura, sono stati rotti diversi punti di saldatura tra i tondini"- spiegano i ricercatori.

Analoghi danneggiamenti sono stati rilevati in altri due punti della recinzione, dove sono stati osservati tondini in parte staccati, facendo presumere che l’esemplare abbia tentato di aprire la recinzione in vari punti prima di riuscire a creare l’apertura che ne ha permesso la fuga".

Per quanto riferito dal personale del Servizio Foreste della Provincia Autonoma di Trento, la fuga sarebbe avvenuta di notte, "per cui non vi sono osservazioni né dirette né in remoto del fatto; solo il mattino successivo si è preso atto della fuga, dopo aver visto il tracciamento del segnale emesso dal trasmettitore satellitare montato al collo dell’animale"- prosegue l'ISPRA

La struttura della recinzione è composta da un cordolo di calcestruzzo nel quale sono inseriti i pali verticali di sostegno, ai quali sono imbullonati i tondini che formano la rete di recinzione. I tondini non sono affogati nel calcestruzzo, caratteristica questa che presumibilmente ha contribuito a rendere meno difficoltosa la rottura della rete.
"Pur considerando la mole dell’animale (peso superiore a 200 kg), la forza e la determinazione mostrate dal soggetto visionando il punto di rottura appaiono fuori dal comune".

Come nel precedente caso di fuga di M49, la recinzione elettrica che integra la recinzione esterna e separa le tre sub-aree interne, "si è rivelata inefficace verso questo specifico individuo, a differenza di quanto registrato per gli altri orsi che nel corso del tempo sono stati tenuti nella struttura di Casteller"- conclude la relazione.

Gli elementi raccolti - riferisce una nota della Provincia Autonoma di Trento "serviranno per opportune valutazioni riferite ad un eventuale miglioramento del livello di protezione offerto dalla struttura".

M49: il dirigente Masè presenta al presidente le proprie dimissioni - Intanto,  Romano Masè ha rassegnato le proprie dimissioni da dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, Foreste e Difesa del suolo nonché responsabile del Corpo forestale provinciale. Una decisione irrevocabile e ferma. "È sicuramente una scelta difficile - commenta il presidente Maurizio Fugatti - che va apprezzata perché denota un profondo senso di lealtà nei confronti delle istituzioni”

Seconda fuga di Papillon: piegata la rete elettrosaldata