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VETERINARIA DA REMOTO

Coronavirus, la telemedicina veterinaria non è sostitutiva

Coronavirus, la telemedicina veterinaria non è sostitutiva
Non esistono norme nè prassi: la telemedicina veterinaria è da tempo allo studio della FVE. Ma, in Italia, Covid-19 ha anticipato i tempi.


La telemedicina veterinaria è un'opzione resa possibile dalle tecnologie digitali che, in tutti i campi, sopravanzano le metodiche tradizionali. In Europa la FVE sta preparando un position paper ad hoc, in Italia la pandemia da Covid-19 ha impresso una accelerazione ai teleconsulti a distanza in tutti i campi della salute. La telemedicina veterinaria non ha una propria codificazione nè una legislazione specifica, per questo la Fnovi  fornisce alcune indicazioni operative.

Indicazioni ai medici veterinari sulle attività da remoto-  L'emergenza Covid-19 rende "comprensibile" il maggior ricorso alle tecnologie digitali, anche quelle di uso comune come video chiamate o chat. La Fnovi afferma che - da remoto-  ovvero in assenza di una visita clinica, è possibile
- richiedere un consulto o secondo parere, mettendo a disposizione la documentazione clinica
- seguire il monitoraggio di un paziente con patologia cronica in terapia prescritta dal professionista di riferimento
- seguire il monitoraggio post operatorio
- effettuare la valutazione sintomi ad improvvisa insorgenza che potrebbero rappresentare una patologia che richiede un intervento terapeutico urgente da parte del medico veterinario.

Non possono sostituire una visita - Le tecnologie disponibili alla maggior parte dei proprietari (es. smart phone) "non possono sostituire una visita".
Per  osservare le limitazioni alla mobilità sociale, compresa quella dei proprietari di animali, le tecnologie disponibili "possono essere utilizzate dal medico veterinario per indirizzare alla più razionale terapia necessaria ma non sostituire la visita".

La presenza fisica - Resta fermo che la diagnosi di uno stato patologico somatico e psichico di un paziente richiede la presenza fisica dei tre soggetti coinvolti: l'animale, il proprietario e il medico veterinario - puntualizza la Fnovi. Anche per altri aspetti che riguardano la responsabilità professionale, il trattamento dei dati e la tutela della salute del paziente e del proprietario.