Tra le nuove tendenze dei proprietari italiani, l'uso di integratori alimentari nella dieta dei pets. La perdita è sempre "traumatica".
Quasi quattro italiani su 10 (39,5%) accolgono almeno un animale in casa (erano il 33,6% nel 2019 e il 32,4% nel 2018). E' quanto emerge dal Rapporto Italia 2020 di Eurispes.
Nel 20,7% dei casi ospitano un pet, nel 9,6% due, nel 5,6% tre e nel 3,6% più di tre. In quasi la metà dei casi si tratta di un cane (48,8%). Sceglie un gatto il 29,6%. Il restante
21,6% si divide tra uccelli (3,5%), tartarughe (3,4%), pesci (2,9%), criceti (2,4%), conigli (2,3%), cavalli (1,8%) e rettili (1%).
La spesa media mensile per la cura degli animali è aumentata negli anni: un italiano su 10 investe tra i 100 e i 200 euro. In particolare, il 32,8% spende "da 31 a 50 euro", il 28,7% "da 51 a 100 euro", il 22,4% "meno di 30 euro", il 9,7% "da 101 a 200 euro", il 4,3% "da 201 a 300 euro" e il 2,1% "più di 300 euro".
Nuove tendenze- Tra le nuove tendenze legate al benessere dei nostri pet, l’indagine di quest’anno segnala le seguenti abitudini: il 25,8% degli italiani acquista integratori alimentari per i propri animali domestici, il 22,2% alimenti biologici e il 13,1% farmaci omeopatici. La consuetudine ad acquistare integratori alimentari e alimenti biologici per gli animali con cui viene condivisa l’abitazione è particolarmente diffusa (anche se con percentuali vicine a quelle delle altre aree geografiche considerate) nelle Isole (rispettivamente, 30% e 31,7%); sempre qui si registra invece la minore spesa per l’acquisto di farmaci omeopatici (5%). L’omeopatia per curare i “cuccioli” di casa è gettonata soprattutto al Centro Italia (15,3%).
Il trauma della perdita- Quasi un terzo del campione, il 31,4% confessa di aver subìto l’evento traumatico legato alla perdita (o morte) del proprio animale domestico che ha lasciato un vuoto non è facile da colmare. Di fronte ad una molteplicità di conseguenze che possono susseguirsi alla questa perdita, sono state selezionate e indicate tre opzioni allo scopo di connotare più nel dettaglio la conoscenza del fenomeno. Il 38,1% di chi si è trovato a vivere la perdita del proprio animale d’affezione ha scelto per lui la cremazione, il 27,8% ha deciso di non prendere più animali e il 25,6% ha fatto seppellire proprio animale domestico in un cimitero appositamente predisposto.
SINTESI_DEL_RAPPORTO_EURISPES_2020.pdf2.36 MB