• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31325
ASSICA

PSA in Cina: a rischio la filiera suinicola italiana

PSA in Cina: a rischio la filiera suinicola italiana
Assica chiede un confronto urgente a tutte le componenti della filiera - dall’allevatore al consumatore- per preservare l'industria suinicola italiana.

La situazione del settore suinicolo "è molto preoccupante". E' l'allarme lanciato oggi da Nicola Levoni Presidente di ASSICA, l'Associazione degli Industriali delle Carni e dei Salumi. "Senza adeguamenti dei prezzi finali è a rischio la nostra filiera”.

Il "forte rincaro" della carne suina - spiega Assica- è legato al "forte aumento della domanda in Cina a seguito della rapida diffusione della peste suina africana (PSA)". In Cina sono presenti 440 milioni di maiali e questa epidemia ne ha decimato oltre il 20%. "Un danno quindi ingente e non paragonabile a nessuna altra situazione verificatasi precedentemente"- fa notare Levoni.
 
In un mercato come quello europeo, caratterizzato da consumi deboli, "è difficile immaginare dinamiche dei prezzi più favorevoli almeno fino al 2020" e a soffrirne saranno soprattutto Paesi caratterizzati da una più spiccata vocazione per la trasformazione. "È questo il caso dell’Italia"- afferma Assica.
“Per l’industria di trasformazione, infatti, il costo della materia prima – spiega Levoni - rappresenta in genere circa il 50% e in alcuni casi il 75% del costo totale di produzione. Queste condizioni mettono seriamente a rischio non solo l’eccellenza qualitativa delle nostre produzioni di salumeria, ma la continuità stessa delle produzioni e la stabilità produttiva dei salumifici e in ultima istanza dell’intera filiera di produzione".

Per queste ragioni, Assica chiede un confronto urgente con tutte le componenti della filiera suinicola.