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DUE DOCUMENTI

AMR e Aviaria, "pieno accordo" fra i Capi dei Servizi Veterinari

AMR e Aviaria, "pieno accordo" fra i Capi dei Servizi Veterinari
I Chief Veterinary Officer dei Paesi G7 e l’Unione europea hanno adottato due documenti sulle resistenze antimicrobiche e la gestione dell'aviaria.
L'accordo si è tradotto in due documenti tematici, riferisce il Ministero della Salute, con l'appoggio di FAO e OIE.  E' questo l'esito principale del Secondo Forum dei Capi dei Servizi Veterinari, che si è svolto a Roma il 5 ottobre, nell'ambito della Presidenza Italiana del G7.

Impegni per il contrasto all’antimicrobico-resistenza (AMR) nel settore veterinario- Il documento “Common approach of G7 CVOs on the definitions of therapeutic, responsible and prudent use of antimicrobials in animals”- redatto sotto il coordinamento della Presidenza Italiana - riporta definizioni condivise di:
- "uso terapeutico"
-  uso per "prevenzione/profilassi"
- uso per «controllo/metafilassi» degli antibiotici
Per le definizioni adottate, il documento tiene conto delle diverse sensibilità e approcci dei Paesi G7.

All’interno dello stesso documento è stata raggiunta una visione comune:
-sull'uso di antibiotici in medicina veterinaria per il trattamento, la prevenzione e il controllo delle sole malattie batteriche, così come raccomandato per la salute umana,
-sulla definizione dell'uso di antimicrobici come promotori della crescita
-sulla elaborazione di nuove raccomandazioni per l'uso prudente, anche per l’utilizzo ad azione non terapeutica.
In particolare, rileva il Ministero "si è giunti per la prima volta alla conclusione fondamentale di non consentire l’utilizzo come promotori della crescita di antibiotici considerati di importanza critica per la medicina umana, riconosciuti come tali dall’OMS o appartenenti a liste nazionali ufficiali ed equivalenti, oppure inserire ufficialmente in un elenco redatto a seguito di analisi del rischio".

Raccomandazioni per la gestione dell'Influenza Aviaria - Ribadita la necessità di un approccio globale, il documento finale adottato ha fissato:
- l’impegno a supportare la ricerca, per comprendere meglio i meccanismi che consentono al virus di mutare da bassa ad alta patogenicità;
- l’impegno a rafforzare i Servizi veterinari per garantire la rapida adozione di misure di controllo e di eradicazione;
- la sinergia con il settore produttivo avicolo per ridefinire il ruolo dei privati nel campo della sorveglianza e della biosicurezza e l’impegno a garantire una comunicazione coerente verso consumatori e allevatori.

Peste dei Piccoli Ruminanti (PPR)- I CVO del G7 hanno anche fornito il loro pieno sostegno al Programma Globale di eradicazione della Peste dei Piccoli Ruminanti (PPR), lanciato dalla FAO e dall'OIE nel 2016, incoraggiando i donatori a mobilitare risorse. La PPR rappresenta una minaccia per circa 300 milioni di famiglie di piccoli allevatori che nel mondo basano la propria sussistenza sull’allevamento ovi-caprino. Eradicare la PPR avrà un impatto significativo sulla vita delle comunità rurali nei Paesi in via di sviluppo e sosterrà direttamente lo sforzo globale per mettere fine a povertà e fame entro il 2030, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Le delegazioni auspicano che gli esiti del Forum siano portati all’attenzione dei Ministri G7 della Salute e dell’Agricoltura, i cui vertici sono fissati tra la metà di ottobre e l’inizio di novembre.

Al Forum dei Capi Servizi Veterinari (CVO) partecipano i CVO di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti ed i rappresentanti dell’Unione Europea, dell’Organizzazione Mondiale della sanità Animale (OIE) e della FAO (foto Minsal)