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SPORT E RICERCA

Tutela del cavallo: ad Orvieto una innovativa superficie equestre

Tutela del cavallo: ad Orvieto una innovativa superficie equestre
Per la prima volta in Italia una struttura interamente in gomma riciclata per la tutela delle articolazioni e dell’apparato respiratorio dei cavalli. Ad Orvieto, un’innovativa superficie equestre interamente realizzata con la gomma riciclata dei Pneumatici Fuori Uso-PFU, consentirà di ridurre l’insorgenza di patologie articolari e respiratorie nel cavallo. L’innovazione già sperimentata in un centro equestre in Francia, è stata adattata al contesto italiano. Un intervento possibile grazie alla partnership tra Ecopneus, il principale responsabile della gestione dei PFU in Italia, e UISP l’Unione Italiana Sport Per tutti, che ne danno notizia oggi.

Nel campo di lavoro esterno del centro ippico Happy Horse di Orvieto, la sabbia normalmente utilizzata in questi contesti è stata sostituita con oltre 30.000 kg di granulo di gomma riciclata “nobilitato”, ossia rivestito di un pigmento acrilico colorato, in questo caso color marrone, che garantisce una maggior durata del materiale e lo preserva dagli agenti atmosferici. Sotto lo strato di granuli di gomma è stato realizzato un sottofondo con circa 2.500 piastre, che portano il totale di gomma riciclata impiegata nel centro a oltre 80.000 kg, una mole equivalente al peso di circa 12.000 pneumatici per autovettura. La gomma riciclata è stata fornita da due aziende partner di Ecopneus per la frantumazione dei PFU, la Steca di Monte Urano (FM) e la Tritogom di Cherasco (CN).

Sul nuovo campo da lavoro di Orvieto realizzato dall'azienda Promix un’equipe di ricercatori del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Perugia, guidati dal Prof. Francesco Porciello, condurrà uno specifico progetto di ricerca volto a confermare i benefici già emersi nello studio condotto sul campo di Nantes. “La collaborazione con Uisp ed Ecopneus si muove su due direzioni: l’apparato respiratorio e le patologie ortopediche del cavallo” spiega Fabrizio Rueca, del dipartimento Medicina Veterinaria Università Perugia e responsabile degli studi sulle problematiche respiratorie. “Lo studio prevede campionamenti ambientali effettuati dall’Istituto di medicina del lavoro, attraverso rilevatori di polveri posti sugli istruttori, sui cavalieri e nell’ambiente. La parte veterinaria, invece, prevede l’esecuzione di endoscopie dell’apparato respiratorio con lavaggio bronchiolo-alveolare per la ricerca di segni di infiammazione cronica. I cristalli di silicio presenti nella sabbia possono, infatti, dare luogo a patologie respiratorie croniche, le silicosi, che sono state descritte sia nell’uomo sia nel cavallo”.

Soddisfatti Giovanni Corbetta Direttore Generale di Ecopneus e  Vincenzo Manco, Presidente Nazionale UISP che auspicano che quella di Orvieto sia "una buona pratica che sarà imitata nel resto d’Italia”.

Nella foto, un momento delle attività della mattinata, fra esibizioni equestri di dressage, volteggio e salto ad ostacoli a cura di amazzoni e cavalieri dell’Esercito Italiano, del Centro Ippico Tre Laghi di Città della Pieve, del Centro Ippico Happy Horse, della squadra regionale UISP Umbria e di amazzoni e cavalieri UISP.