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MINACCE A MILANO

L'Università è solidale con i suoi ricercatori, la Digos indaga

L'Università è solidale con i suoi ricercatori, la Digos indaga
L'Università degli Studi di Milano esprime "piena solidarietà ai suoi ricercatori", "vittime di gravi intimidazioni e minacce".  "Questi ultimi, vergognosi episodi sono già stati denunciati dall'Ateneo alle autorità giudiziarie". L'ateneo ribadisce in una nota l'impegno "in difesa della ricerca come strumento di miglioramento delle conoscenze e di cura per le persone malate". Le minacce sono comparse a Milano in manifesti appesi sui muri della vie limitrofe della zona Città Studi con la foto, il nome e il cognome di alcuni ricecatori dell'ateneo che - secondo gli ignoti autori dei manifesti - sono additati come 'vivisettori' e responsabili dell'uccisione di cavie.

Nei manifesti compare anche la scritta 'assassini di animali'. Vere e proprie 'taglie' messe sulla testa degli scienziati rei di usare gli animali nelle sperimentazioni in laboratorio. "Ribadiamo - conclude il comunicato dell'Università di Milano - il nostro sostegno a chi lavora con passione per il raggiungimento di questi obiettivi". A denunciare l'accaduto su Twitter con l'hashtag 'nazimalisti' sono stati alcuni utenti del social network, che hanno anche pubblicato le foto dei volantini. Veri e propri 'identikit' per rintracciare gli scienziati che lavorano nei dipartimenti e nei laboratori dell'Università di Milano in cui si effettua la sperimentazione sugli animali.

La «lista nera» è apparsa nella notte dell'Epifania. Sotto accusa, scienziati che eseguono test su animali. Esposti al pubblico ludibrio. Bollatati come «assassini» e «vivisettori».
Sui manifesti — affissi in zona Stazione Centrale — oltre alla foto campeggiavano nome, cognome, indirizzo e numero di telefono di docenti e ricercatori. Con l'invito a telefonare per «dire al boia ciò che pensi di lui». Sottoposto alla gogna degli animalisti fanatici, tra gli altri, Alberto Corsini, che insegna Farmacologia all'Università degli Studi di Milano. Additato in pubblico per «aver torturato e ucciso animali da più di 30 anni». «Reo», tra l'altro, «in uno degli ultimi esperimenti di aver intossicato con farmaci e vivisezionato 63 conigli». A finire nella macchina del fango anche Edgardo D'Angelo, docente e ricercatore in pensione da diversi anni. Sui volantini attaccati nel quartiere Piola, accanto alle immagini di animali morti, il violento j'accuse: «Da più di 50 anni uccide cani e conigli per esperimenti sulla fisiopatologia respiratoria». Non solo. D'Angelo è stato insultato anche con scritte di vernice spray che lo additavano come «assassino di animali».
Altro docente bersagliato dalla «guerriglia animalista», Claudio Genchi, professore di Veterinaria all'Università di Milano.
E ancora: Maura Francolini, ricercatrice nel dipartimento di Biotecnologie, definita «vivisettrice assassina di animali». È stata lei a sporgere querela ai carabinieri, dopo aver scoperto i volantini offensivi accanto all'ingresso del suo condominio. Accompagnati da scritte di vernice dello stesso tenore e da un cerchio nero attorno al suo cognome sul citofono.

Scritte e volantini saranno esaminati dagli agenti della Digos, che indagano sulla vicenda.

Sul caso è intervenuto anche il rettore dell'Università degli Studi di Milano, Gianluca Vago: «L'Ateneo esprime piena solidarietà ai suoi ricercatori, fatti vittime di gravi intimidazioni e minacce da parte di sedicenti militanti che si richiamano ai movimenti animalisti — ha dichiarato Vago — questi ultimi, vergognosi episodi sono già stati denunciati all'autorità giudiziaria. Ribadiamo il nostro impegno in difesa della ricerca come strumento di miglioramento delle conoscenze e di cura per le persone malate. Ribadiamo il nostro sostegno a chi lavora con passione per il raggiungimento di questi obiettivi». Il rettore ha ricordato anche il recente episodio di via Vantitelli, dove «alcuni animalisti hanno fatto irruzione per liberare degli animali da esperimento, e a seguito del quale ho ricevuto diverse email con toni minacciosi, che ci bollavano come assassini».

A stigmatizzare l'episodio è stato anche il senatore di Ncd Carlo Giovanardi: «Ho denunciato in aula al presidente Piero Grasso lo scandaloso ultimo episodio di fanatismo ideologico del fondamentalismo animalista con l'affissione di manifesti a Milano dove vengono bollati come vivisettori e assassini due docenti di Farmacologia presso l'università degli studi». «Ho chiesto alla presidenza del Senato - ha aggiunto Giovanardi - di attivarsi per sollecitare le autorità competenti ad identificare i mandanti di questa semina d'odio, che si sviluppa in un quadro di decine di attentati, danneggiamenti, e intimazioni, che hanno colpito negli ultimi mesi aziende, allevamenti e centri di ricerca scientifica rivendicati dall' ala più radicale del movimento animalista». (fonte)