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CATENA ALIMENTARE

Mipaaf al lavoro per fronteggiare il problema-aflatossine

Mipaaf al lavoro per fronteggiare il problema-aflatossine
Intensificati i contatti con il Ministero della Salute e quello dell'Ambiente. Lo rende noto un comunicato stampa del Ministero delle Politiche Agricole. L'iniziativa si realizza "anche a seguito delle segnalazioni provenienti dal territorio". Tutti i dicasteri coinvolti sono in contatto per "fronteggiare il problema del mais sottratto alla catena alimentare per la presenza di aflatossine".

Le regioni più colpite ( Emilia Romagna, Lombardia e Veneto), anche su pressione delle rappresentanze agricole, hanno prospettato l'innalzamento dei valori massimi consentiti. La richiesta è di elevare i livelli di tolleranza nell'utilizzo animale con esclusione delle vacche da latte per le quali i parametri rimarrebbero invariati.

Sul problema è recentemente intervenuto il Ministero dell'Agricoltura in Parlamento dove si è votata una risoluzione che propone alcune contro-misure dopo il 'no' del Mipaaf ad un innalzamento della soglia di tolleranza in quanto incompatibile con le norme europee. I livelli massimi di aflatossine sono stabiliti dal regolamento (CE) n. 1881/2006 della Commissione. I prodotti che superano i livelli massimi consentiti non devono essere immessi sul mercato dell'Unione europea. La direttiva 2002/32/CE stabilisce i livelli massimi di aflatossine B1 nelle materie prime per mangimi;i metodi di campionamento e di analisi per il controllo ufficiale delle micotossine, incluse le aflatossine, sono stabiliti dal regolamento (CE) n. 401 del 2006 della commissione.