Il Governo si è detto “contrario” alla riduzione dell’IVA sulle cure veterinarie e sugli alimenti per animali da compagnia. ANMVI: l'aliquota massima del 22% è un ostacolo alle politiche «one health»
(Comunicato stampa) – Per la salute e il benessere degli animali da compagnia, la Delega Fiscale non sarà l’annunciata rivoluzione fiscale. Il Governo si è detto, ieri alla Camera, apertamente “contrario” all’IVA agevolata per le cure veterinarie agli animali da compagnia: 19 milioni di cani e gatti, presenti nel 40% delle famiglie italiane, continueranno ad essere “tassati” con l’aliquota massima del 22% ogni volta che ricevono cure e alimenti.
E’ stato il Sottosegretario al MEF Federico Freni a dichiarare la contrarietà del Governo all’ordine del giorno- prima firmataria l’On Michela Vittoria Brambilla- per una revisione delle aliquote IVA nel contesto della Delega Fiscale. Dopo il rifiuto iniziale, il Sottosegretario ha accolto soltanto come “raccomandazione” l’atto di indirizzo, sollecitato in Aula dall’On Rita Dalla Chiesa cofirmataria dell’iniziativa insieme ai deputati, Saccani Jotti, Cherchi, Deborah Bergamini, Gallo, De Monte, Tenerini, Bonelli, Borrelli e Malaguti.
L’Associazione Nazionale dei Medici Veterinari si dice profondamente delusa. Il momento è storicamente favorevole, osserva l’Associazione, mentre è troppo debole l’impegno assunto dal Governo come “raccomandazione”. La riforma fiscale era stata annunciata dal Vice Ministro Maurizio Leo come “strutturale”, addirittura una “rivoluzione”, dopo la riforma degli anni Settanta. Un’occasione storica mancata, anche alla luce della revisione europea della Direttiva IVA, viatico per ricollocare i servizi veterinari entro l’alveo delle prestazioni di prevenzione e sanità pubblica. L’ANMVI ricorda che le prestazioni veterinarie sono state esenti da IVA, in quanto sanitarie, fino agli anni Novanta.
Le politiche di prevenzione, in chiave “one health”, dovrebbero suggerire un serio ripensamento dell’approccio fiscale alla salute animale- conclude l'ANMVI- non solo riguardo all’IVA ma anche aumentando le detrazioni fiscali delle prestazioni veterinarie. La salute degli animali da compagnia concorre alla salute pubblica.
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