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IPPIATRIA

Equini, un 2012 impegnativo per la SIVE

Equini, un 2012 impegnativo per la SIVE
La SIVE apre il 2012 con due appuntamenti impegnativi: il seminario del 13 gennaio sullo status dell'equide e la battaglia per l'esclusione del cavallo dal redditometro. Il Ministero delle Politiche Agricole ha attivato una commissione redditometro e chiesto alla Società di presentare un documento di osservazioni.La fase sperimentale del redditometro finirà a febbraio. Senza correzioni di rotta l'ippica chiuderà e tutto il patrimonio equino sarà in grave pericolo.

 

Sono due gli argomenti di grande attualità con cui la SIVE aprirà il 2012. Il primo riguarda il dibattito DPA o NON DPA che sarà trattato e ampiamente discusso al convegno organizzato da SIVE e da ANMVI il 13 gennaioa Palazzo Trecchi, Cremona.

Al convegno si farà il punto sullo "Status dell'equide ed impianto normativo di riferimento per l'uso del farmaco" e saranno affrontate le criticità e le problematiche per i liberi professionisti e dei servizi veterinari.

L'iniziativa, rivolta principalmente agli ippiatri e ai colleghi dipendenti che si occupano di sanità equina, è aperta e gratuita per tutti i medici veterinari interessati ad approfondire un tema di grande attualità, che suscita dibattiti e che è al centro di documenti e prese di posizioni, in Italia e in Europa. Sull'argomento - DPA o NON DPA - la SIVE ha promosso anche un questionario on line.

Un altro dei temi caldi del 2012 sarà il redditometro che ha iniziato da poco la sua fase di sperimentazione, con la plateale contrarietà dei veterinari e dei proprietari proprio perché fa rientrare le spese veterinarie fra le altre spese significative, insieme a oggetti d'arte e di antiquariato, gioielli preziosi e donazioni e quindi indicative ai fini della stima del reddito.

Il Ministero delle Politiche Agricole ha attivato una commissione redditometro e chiesto alla Società di presentare un documento di osservazioni. La SIVE in collaborazione con ANMVI ha trasmesso alcune considerazionI che auspicano "possano essere valutate accuratamente dalla Commissione dando fin da ora la propria disponibilità ad intervenire attivamente ai lavori della stessa".

Considerare il cavallo un indicatore di reddito - si legge nella nota - disincentiva il possesso del cavallo, rischia di incoraggiare l'abbattimento e l'abbandono e depotenzia gli sforzi dell'Europa e dell'Italia per la creazione di una anagrafe equina basata sull'identificazione certa del cavallo indispensabile per finalità di salute pubblica, sanità e benessere animale. L'anagrafe equina italiana non è completa ed i cavalli registrati e presenti nella Banca Dati gestita dall'Unire non sono aggiornati alla totalità della popolazione equina ed il Fisco quindi si rivolge paradossalmente solo ai proprietari in regola.

In questo modo si finisce per colpire proprio quei proprietari che hanno rispettato la legge e identificato il proprio animale come richiesto dall'Europa e dalle norme di sanità e prevenzione veterinaria nazionali. Il redditometro punisce proprio la regolarizzazione della proprietà del cavallo.

Con la svalutazione del cavallo a indicatore di reddito - conclude la nota - andranno in fumo anche le strategie di rilancio dell'ippica nazionale e dell'equitazione che si stanno cercando faticosamente di attuare per salvare un settore in crisi irreversibile.

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