Nella missiva Giovinazzi ricorda l'evoluzione del caso diossina, a partire "da una prima fase conclusasi con l'abbattimento ingiustificato, ingiusto ed inutile di oltre un migliaio di capi ovi-caprini appartenenti a pochi allevatori", sino ai recentissimi sviluppi: "Ora - scrive Giovinazzi - riparte un nuovo, inutile e costosissimo piano di monitoraggio per verificare l'eventuale presenza di diossina nel latte bovino", che peraltro "va ad incidere fortemente sul già precario bilancio dello Stato". "Il tutto - è il cruccio sottolineato dal presidente dell'organizzazione agricola - senza porre rimedio alla radice del problema dando vita così ad un inutile ed inefficace processo di controllo".
Una certezza, questa, confortata da fatti: "Tutto ciò, infatti, - ricorda Giovinazzi - è già stato constatato durante una prima verifica effettuata dall'Azienda Sanitaria Locale sui foraggi coltivati e sul latte prodotto da bovine sane ed alimentate con prodotti sicuri, le cui materie prime e mangimi sono completi ed acquistati da industrie mangimistiche accreditate, somministrati spesso con l'impiego di carri miscelatori "Unifeed" azzerando, così, qualsiasi rischio di contaminazione".
Di qui la richiesta di incontro con istituzioni e tecnici: "Al fine di illustrarle la situazione - conclude Giovinazzi - le chiediamo di convocare una riunione alla quale invitare l'Azienda Sanitaria Locale e i responsabili degli Uffici Veterinari preposti".