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BIOETICA E MACELLAZIONE RITUALE

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Il Comitato Nazionale per la Bioetica ha presentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri un documento su “ Macellazioni rituali e sofferenza animale”. Il documento è stato approvato a metà settembre in seduta plenaria dal Comitato ed è il frutto di circa un anno di riflessioni di bioetica interculturale. “I valori in gioco- spiega Pasqualino Santori componente del Comitato in rappresentanza della medicina veterinaria- erano la libertà di religione e il benessere animale”. Le conclusioni del Comitato differiscono dal parere della FVE in merito al ruolo e al significato dello stordimento. Per il Comitato, che pure non intende riservare un valore marginale al benessere animale, la tutela della libertà religiosa costituisce un aspetto preponderante. Sullo stordimento, e sulle considerazioni che in proposito il Comitato ha ritenuto di adottare, il prof Maurizio Severini ha stilato una relazione (v. link a piè di pagina) nella quale si riassumono le tecniche di stordimento adottate nel nostro Paese e le problematiche relative alla loro corretta applicazione. “Non ci si limita comunque a questo- ha aggiunto Santori- c’è molto spazio per le attività della veterinaria. Le riflessioni che si possono trarre sono almeno tre e riguardano il concetto di integrità dell’animale, i metodi alternativi allo stordimento e soprattutto le implicazioni economiche necessarie alla sostenibilità dei principi bioetici”. La bioetica “non è etica pura e semplice” conclude Santori, che invita a guardare alle ricadute delle scelte etiche e bioetiche sulla realtà. “Non si può prescindere dai loro costi economici. Per rispettare i principi bioetici si deve anche avere un’idea dei costi di cui si deve gravare la società. La bioetica ci serve quotidianamente e chi l’ha veramente a cuore deve poi saperla calare nel mercato.”
Il documento sarà probabilmente integrato da un testo prodotto dalla LAV che, la scorsa settimana, ha avanzato in merito alcune critiche. Secondo Gianluca Felicetti il testo “è molto incentrato sulla ritualità della macellazione, poco e male sulla considerazione della sofferenza animale. Siamo rimasti allibiti nel leggere che ‘non si dispone di metodi assolutamente sicuri per misurare il dolore degli animali. C’è però nel lavoro svolto un dato positivo – conclude Felicetti – l’esempio-novità fornito da un Paese a maggioranza islamica come la Malesia che ha reso obbligatorio lo stordimento con mezzi elettrici, una concreta via possibile di cambiamento aldilà delle convinzioni etiche e religiose di ognuno”.