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IN SENATO

Strims, interrogati Speranza e Giorgetti

Strims, interrogati Speranza e Giorgetti
Il decreto Milleproroghe non salva i Medici Veterinari dall'abnorme recepimento della Direttiva Euratom che equipara una radiografia all'animale ad un radiogeno industriale. Governo contrario all'emendamento proposto dall'On Francesca Flati (M5S) che avrebbe rinviato gli adempimenti veterinari fino all'adozione di una linea guida proporzionata all'effettivo rischio di esposizione. Le professioni mediche ottengono il rinvio del loro Accordo Stato Regioni. In Senato il Ministro Roberto Speranza (Salute) e Giancarlo Giorgetti (Mise) interrogati dalla Sen Biti: "vulnus legislativo"

Il Milleproroghe arriva in Senato inemendabile dopo la fiducia al Governo. Ad attenderlo c'è l'interrogazione della Senatrice Caterina Biti (PD) che chiede ai Ministri della Salute e dello Sviluppo Economico, iniziative per includere i Medici Veterinari tra i soggetti "esentati" dagli obblighi di registrazione delle sorgenti radiogene previsti dall'articolo 48 del decreto legislativo n. 101 del 2020 (recepimento della Direttiva Euratom). In realtà, l'articolo 48 impone la registrazione di tutte le sorgenti radiogene nel Sistema STRIMS. Tuttavia, per le professioni sanitarie mediche l'obbligo non diventerà stringente prima dell'adozione di un Accordo Stato Regione. Con il Milleproroghe approvato dalla Camera ieri sera, l'adozione di questo Accordo è stata rimandata al 2023, grazie ad un emendamento dell'On Nicola Stumpo (LEU).

La Senatrice Biti parla di "disparità di trattamento". Il recepimento nazionale carica il settore veterinario di incombenze sovradimensionate rispetto al grado di rischio e non colloca la professione veterinaria tra le professioni sanitarie. "Questa differenziazione relativa agli obblighi sull'utilizzo di sorgenti di radiazioni nel caso dell'uomo e nel caso degli animali - osserva- non risponde alla ratio sottesa alle norme in materia di sicurezza relative alla protezione contro i pericoli derivanti dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti, ratio che è rivolta alla tutela dei professionisti sanitari che svolgono l'esame radiologico a prescindere dalla specie a cui appartiene il paziente. Viceversa, nel caso di utilizzo da parte dei medici veterinari, non vi è questa tutela, verosimilmente perché il legislatore si è focalizzato sul destinatario (animale) della diagnosi".

Per i Medici Veterinari - che non sono stati ricompresi fra le professioni sanitarie dal recepimento Euratom- la data della registrazione obbligatoria delle sorgenti radiogene nello Strims è già scaduta, divenendo  improrogabile: l'emendamento presentato dall'On Francesca Flati (M5S) in favore dei Medici Veterinari ha ricevuto il parere contrario del Governo, nonostante fosse tra gli emendamenti ammessi e segnalati nelle Commissioni di merito del Milleproroghe.

Secondo l'ANMVI - che aveva promosso l'emendamento- gli obblighi imposti dal recepimento nazionale non rispondono ai criteri di proporzionalità e di semplificazione alla base della Direttiva Euratom. L'obiettivo dell'emendamento era di riportare alla dimensione veterinaria la nuova normativa. Il recepimento nazionale - senza aggiungere ulteriori protezioni alle già vigenti norme di sicurezza- grava di nuova burocrazia digitale i professionisti costringendo a registrare nel Sistema Strims dati già in possesso della Pubblica Amministrazione, e sui quali viene versata una tassa annuale per infortuni commisurata ad un grado di rischio valutato dall'INAIL come "basso".

"La maggior parte dei medici veterinari possiede ed utilizza un dispositivo a raggi X, mobile o fisso, per l'analisi delle patologie animali- osserva la Senatrice Biti. "Il dispositivo mobile si rende necessario ogni qualvolta il veterinario si rechi in un luogo distante dalla struttura per effettuare un intervento urgente e tutte le volte che risulta essere logisticamente molto complesso o impossibile spostare l'animale, per le dimensioni o per lo stato di salute dello stesso".

Adesso la questione si ripropone in Senato. La parlamentare veterinaria Biti attende di sapere dai Ministri della Salute e dello Sviluppo Economico quali iniziative intendano adottare al fine di sanare questo vulnus legislativo e di valutare l'impatto di tali misure sulla professione del medico veterinario.