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DECRETO LEGGE 9/2022

PSA, in Parlamento le misure urgenti: il dossier

PSA, in Parlamento le misure urgenti: il dossier
Nel Nord Italia, cinque regioni concentrano un patrimonio suinicolo di 8,7 milioni di capi per un valore economico di 1,6 miliardi. Per la Ragioneria di Stato, le misure urgenti del Governo non richiedono risorse finanziarie aggiuntive. Alle Regioni resta meno di un mese per modellare i loro piani su quello del Ministero della Salute. Un tempo "congruo" secondo il dossier tecnico legislativo all'esame del Parlamento. In arrivo il "decreto recinzioni" per l'area infetta.

Le Commissioni riunite Agricoltura e Sanità avviano oggi l'iter di conversione in legge delle norme urgenti emanate dal Governo per arrestare la diffusione della peste suina africana (PSA). A riferire sul decreto legge 9/2022 sono il senatore Giorgio Bergesio (Lega) e la senatrice Caterina Biti (PD).

Cinque regioni da 1,6 miliardi-
L'intervento governativo d'urgenza, in vigore dal 18 febbraio, è necessario per l' eradicazione della peste suina africana nei cinghiali e per prevenirne l'introduzione nei suini da allevamento. Nella fase attuale- in cui la malattia è rilevata solo nella zona infetta tra Liguria e Piemonte-  è essenziale prevenire l'introduzione della malattia nei suini allevati,  evitando di farla sconfinare nelle regioni limitrofe, soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Toscana. In queste regioni sono infatti detenuti la maggior parte dei suini allevati in Italia: 8,7 milioni di capi per un valore stimato da ISMEA in 1,6 miliardi di euro- si legge nel dossier parlamentare che accompagna il decreto legge.
"Da una stima approssimativa fatta sulla base dei dati in possesso del Ministero della salute e delle valutazioni dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA) relative al valore commerciale dei suini risulta che, nel caso in cui la malattia dilagasse nelle suddette regioni  considerandone la diffusività e morbilità, solo per l'indennità di abbattimento (necessario) degli animali sarebbe necessario stanziare risorse pari a circa 1,4 miliardi di euro".

Senza variazioni di bilancio-  Il DL 9/2022 è stato bollinato dalla Ragioneria dello Stato a risorse finanziarie invariate. I controlli di sorveglianza e di prevenzione rientrano nelle attività ordinarie delle autorità competenti (Ministero della Salute, Regioni e Asl) e il  sistema informativo Vetinfo prevede già le funzionalità per consentire l’inserimento a sistema dei dati dei controlli ufficiali e delle altre attività ufficiali.
Anche l'Ispra provvede secondo le risorse vigenti e per il futuro Commissario Straordinario non è previsto compenso. “Pertanto il provvedimento non introduce attività o adempimenti ulteriori, sicchè non vi è necessità di risorse integrative rispetto a quelle già previste dalla legislazione vigente”.

Le risorse si trovano
nel  Bilancio di previsione dello Stato per l’anno 2021 e nel Bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024 (Missione 20- Tutela della Salute- DGSAF) e ammontano a circa 140mila euro complessivi. A livello regionale, la Ragioneria indica le risorse sono quelle previste dalla ripartizione del Fondo Sanitario nazionale e la quota parte delle tariffe riscosse per i controlli ufficiali destinati alle Asl e alle Regioni. Sono per contro previsti contributi europei ai piani di eradicazione, da rendicontare annualmente alla Commissione. La PSA rientra fra le malattie animali di categoria A, per le quali è prevista l'eradicazione obbligatoria.

Recinzioni e delimitazioni- Dal 27 dicembre scorso, nell'area infetta tra Piemonte e Liguria circola un virus diverso da quello presente in Sardegna e somigliante a quello che circola in Europa. Il controllo dell'infezione nei cinghiali si basa sulla delimitazione delle zone interessate dalla presenza del virus – anche attraverso la predisposizione di reti e barriere – in cui ricercare e rimuovere le carcasse dei cinghiali dall'ambiente. Con successivo decreto del Ministro della salute saranno stabiliti, anche in deroga ai regolamenti edilizi, i requisiti tecnici per l'implementazione di misure atte a ridurre il rischio di introduzione e diffusione di agenti patogeni, diretti a migliorare le condizioni di biosicurezza degli allevamenti suinicoli sia dal punto di vista strutturale (recinzioni per evitare contatti con animali selvatici, strutture per gestire gli animali morti, zone filtro per consentire la disinfezione degli operatori prima dell'ingresso, piazzole per disinfettare i mezzi di trasporto, etc.) che gestionale (evitare di far accedere estranei negli allevamenti, disinfettarsi prima di accedere, derattizzazione, etc.).

Alle Regioni un tempo "congruo"- I piani che ogni regione dovrà adottare entro l'8 marzo saranno modellati sul Piano Nazionale PSA. Dopo l'insorgenza della malattia nelle regioni Piemonte e Liguria, l'Italia dovrà integrare il Piano 2022 - già approvato dalla Commissione Europea nel dicembre scorso- con una sezione dedicata all'eradicazione nelle regioni in cui si è manifestata l'infezione. L'analisi tecnico-normativa del Senato considera "congruo" il tempo accordato alle Regioni per la predisposizione dei piani regionali.

I casi salgono a 41-  Dopo sei giorni consecutivi senza nuove positività, i casi accertati nei cinghiali salgono a 41. Secondo l'ultimo aggiornamento a cura dell'IZSPLV i nuovi casi sono stati rilevati all'interno della zona “infetta” e in provincia di Alessandria.

Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2022, n. 9

Relazione tecnica e analisi tecnico-normativa

Dossier PSA per le Commissioni