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IZSVE -MINSAL

Zoonosi in canili e gattili: un progetto di ricerca

Zoonosi in canili e gattili: un progetto di ricerca
Sei un medico veterinario e lavori in un ricovero per cani o gatti? L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie coinvolge i professionisti del Triveneto in una attività di ricerca nel campo della sorveglianza del rischio zoonosico nelle strutture di ricovero per cani e gatti. La ricerca rientra in un progetto finanziato dal Ministero della Salute. SARS CoV-2 fra gli agenti zoonosici oggetto di indagine.


Si intitola “Zoonosi nelle strutture di ricovero per cani e gatti: studio e sviluppo di una strategia integrata" ed è il progetto di ricerca avviato dall'IZSVE (Ricerca Corrente IZSVe12/2019) per definire la prevalenza di zoonosi note ed emergenti (es. Capnocytophaga canimorsus), ma anche rare o potenziali che interessano prevalentemente cani e gatti presenti nelle strutture di ricovero, attraverso indagini epidemiologiche mirate.

La ricerca- finanziata dal Ministero della Salute- si prefigge anche altri obiettivi a partire dalla valutazione del rischio di infezione per gli animali e l’uomo - in particolare per il personale addetto alle strutture.  L'attività è finalizzata a garantire la corretta gestione sanitaria e relazionale con gli animali delle strutture di ricovero, grazie ad azioni di formazione e comunicazione, nonchè a valutare le esigenze formative del personale addetto e dei cittadini in tema di zoonosi.

Coinvolgimento di medici veterinari - Per raggiungere gli obiettivi del progetto il team di ricerca ha bisogno della collaborazione con i medici veterinari che operano in strutture di ricovero nel territorio di competenza IZSVe. È stato definito un pannello diagnostico che permetterà ai ricercatori di avere dati aggiornati sulla presenza delle zoonosi in esame nelle strutture di ricovero per cani e gatti.
Partecipare al progetto "offre la possibilità di effettuare gratuitamente alcune analisi laboratoristiche a cui spesso si rinuncia per motivi di budget, ma che sarebbero auspicabili nell’attività routinaria di sorveglianza sanitaria"- spiega una nota dell'Istituto.
Le strutture pubbliche e private del Triveneto possono chiedere di partecipare alla ricerca attraverso una richiesta da parte del titolare della struttura, in accordo con il loro direttore sanitario; verrà loro recapitato il kit per il prelievo dei campioni.

Il pannello di campioni, prelevato in coincidenza di visite cliniche e controlli programmati per il monitoraggio sulla salute degli animali ospitati o per la raccolta di campioni a scopo diagnostico, è così composto: tampone faringeo in terreno di trasporto per batteriologico, tampone faringeo a secco per PCR, feci (se non possibile, tampone rettale), siero, sangue in EDTA, spazzola per dermatofiti,
urine (solo cani), in caso di lesioni cutanee: raschiato, citologico per impronta

Gli agenti zoonosici oggetto di indagine- Leptospira spp. Brucella canis, Leishmania infantum, Dermatofiti, Parassiti intestinali, Batteri antibiotico-resistenti, Capnocytophaga canimorsus, Bartonella henselae, Norovirus, Rotavirus, Cowpox virus, Mammalian Orthoreovirus, Epatite E e Coronavirus (SARS-CoV-2)
(qui una scheda di ognuno)

Animali candidati al campionamento - I prelievi potranno essere effettuati su cani e gatti con le seguenti caratteristiche:
- cani di nuovo ingresso, nel periodo di osservazione sanitaria in cui è opportuno sottoporre il soggetto a indagini diagnostiche volte a evitare la propagazione di malattie all’interno della struttura;
- gatti provenienti da oasi e colonie feline, sottoposti a cattura per la sterilizzazione. I prelievi saranno completati durante l’anestesia operatoria e non comporteranno alcuna sofferenza per gli animali.
Sarà inoltre possibile effettuare i prelievi sui soggetti ospitati presso la struttura anche da tempo, che manifestano segni clinici di malattia e necessitano di indagini diagnostiche.

Zoonosi nelle strutture di ricovero per cani e gatti: studio e sviluppo di una strategia integrata
(epidemiologia, ricerca sociale, formazione e comunicazione del rischio) per una efficace gestione sanitaria