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ITER IN SENATO

Controlli ufficiali: collaborazione e premialità

Controlli ufficiali: collaborazione e premialità
Parere favorevole della Commissione Agricoltura del Senato sui decreti legislativi di adeguamento nazionale al Reg.(Controlli Ufficiali). L'adeguamento "ha un impatto importante sulle aziende". Chiesta collaborazione all'autorità competente e premialità per gli operatori. Nel Piano nazionale, la Commissione suggerisce di considerare i rischi emergenti da fauna selvatica. Da chiarire come saranno differenziate le fasce di rischio (basso, medio, alto) e le relative tariffe.

E' stato il relatore Sen Mollame (M5S) a formulare -  anche a nome della relatrice Sen Rosellina Sbrana (Lega) il parere favorevole della Commissione Agricoltura sui quattro atti del Governo che adeguano i controlli ufficiali al nuovo Regolamento europeo 2017/625. Le osservazioni approvate dalla Commissione riguardano soprattutto i decreti legislativi (atto n. 206 e n. 210) che innovano i controlli ufficiali basandoli sul rischio e che modificano il sistema delle tariffe. Nessuna osservazione invece sulla riorganizzazione dei controlli frontalieri e sulle competenze, inviariate, degli uffici per gli adempimenti comunitari (atto n. 205 e 206).   

Nascono i Posti di Controllo Frontalieri- Parere favorevole -senza osservazioni- sul decreto legislativo n. 202 che istituisce i Posti di Controllo Frontalieri (PCF) per i controlli sanitari sugli animali e sulle merci dai Paesi terzi. Ai PCF vengono trasferite le competenze degli attuali PIF (Posti di ispezione frontaliera) e USMAF (uffici di sanità marittima aerea e di frontiera). Accorpando le attività di PIF e USMAF all'interno dei PCF, il Regolamento Europeo 2017/625 e il decreto legislativo nazionale razionalizzano le attività di controllo, dando agli operatori un unico ufficio di riferimento territoriale e un solo sistema informativo di riferimento: il sistema TRACES NT (TRAde Control and Expert System New Technology) che informatizza le segnalazioni di arrivo di animali e merci e la registrazione dei controlli dei PCF.

Continuità di competenza per gli UVAC- Con il decreto legislativo n. 205 si dà invece continuità di assetto agli UVAC (Uffici veterinari per gli adempimenti comunitari) mantenendone le competenze sulla filiera dei controlli sanitari sugli animali e sulle merci provenienti dagli altri Stati membri dell'Unione europea. Dando parere favorevole, la Commissione Agricoltura ha rilevato che "molte di queste competenze istituzionali rientrano a pieno titolo nelle attività di profilassi internazionale, materia che la Costituzione affida allo Stato".

Controlli ufficiali, basati sul rischio-  Con l'atto di governo n. 206 vengono disciplinati i controlli ufficiali svolti dalle autorità competenti per garantire l’applicazione della legislazione sugli alimenti e sui mangimi, delle norme sulla salute e sul benessere degli animali. L’adeguamento al regolamento (UE) 2017/625 ha "un impatto importante sull’operatività delle aziende e sui rapporti che le stesse instaurano con le autorità competenti", i quali dovrebbero fondarsi "necessariamente su un’efficace e positiva collaborazione".

Criteri di trasparenza e valorizzazione delle filiere- La Commissione osserva che l’articolo 16 del Regolamento 2017/625 tiene conto delle aspettative dei consumatori in materia di composizione degli alimenti e dei cambiamenti nei modelli di consumo. Pertanto, "sarebbe opportuno introdurre criteri per una maggiore trasparenza nelle filiere agroalimentari che incoraggino l’adesione su base volontaria degli operatori ad un sistema di valutazione basato su criteri che determinano livelli più alti di prestazione al fine di valorizzazione le eccellenze delle filiere agroalimentari"

Rischi emergenti- La Commissione considera "necessario sviluppare", nel Piano di controllo Nazionale Pluriennale (PCNP)  "specifiche raccomandazioni in relazione alla presenza di eventuali agenti infettivi propri della fauna selvatica, con particolare riferimento ai rischi emergenti legati all’eventuale diffusione sul territorio nazionale di malattie come la peste suina africana".

Controperizie e controversie- La novità suscita l'attenzione della Commissione Agricoltura che suggerisce "ulteriori misure affinché sia sempre garantita l’esperibilità delle successive analisi nell’ambito della controperizia e della controversia, a tutela di diritto del produttore al contradditorio sulla base delle risultanze tecnico scientifiche degli esami, prevedendo poi espressamente la facoltà della parte interessata di partecipare personalmente alle suddette procedure".
E in riferimento all’esecuzione della controperizia, la Commissione suggerisce di introdurre la possibilità di ripetizione dell’esame presso un laboratorio terzo accreditato.

Meccanismi premiali per gli operatori della filiere agroalimentari- Infine, la Commissione suggerisce l'introduzione di "meccanismi premiali nei confronti degli operatori della filiere agroalimentari che, su base volontaria, si sottopongano ad un sistema di valutazione basato sulla corrispondenza a criteri che determinino livelli più alti agli standard di conformità, accertati dalle Autorità competenti in tutte le fasi della produzione, trasformazione, distribuzione degli alimenti, al fine di rendere disponibili al consumatore informazioni circa la qualità e la sicurezza degli alimenti e di valorizzare le eccellenze delle filiere agroalimentari".

Peste suina africana- Nell'adozione del PCNP la Commisione suggerisce di introdurre "specifiche raccomandazioni sull’organizzazione dei controlli, in particolare prevedendone l’incremento, nel caso di un rischio noto o emergente legato all’eventuale diffusione sul territorio nazionale di malattie come la peste suina africana".

Costi e tariffe dei controlli sanitari ufficiali- Infine sull'atto di governo n. 210 riguardante la copertura dei costi dei controlli sanitari ufficiali, si prevedono tariffe calcolate su base forfettaria annua distinte in tre fasce di rischio ( al posto della categorizzazione in base all’entità produttiva). La Comissione Agricoltura chiede di non inasprire le sanzioni già previste in sede europea "per non penalizzare le aziende produttrici italiane". Nel suo parere la Commissione suggerisce l'adozione di "misure per rendere quanto più obiettivi controlli ed analisi".
Infine, con riferimento all’applicazione delle tariffe differenziate in tre fasce di rischio (basso, medio, alto) la richiesta è di "esplicitare i meccanismi alla base dell’attribuzione del rischio stesso, in funzione dei criteri di valutazione previsti".