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VUOTO INFORMATIVO

Isoflurano, ANMVI chiede l'intervento del Ministero

Isoflurano, ANMVI chiede l'intervento del Ministero
Sulla perdurante difficoltà di approvvigionamento di isoflurano ad uso veterinario, l'Anmvi chiede l'interessamento ufficiale del Ministero della Salute. In Italia, il problema è più avvertito che in altri Paesi. La mancanza di informazioni verificate e univoche mette le strutture veterinarie in condizioni di grave incertezza.

Nonostante le rassicurazioni di inizio anno, le strutture veterinarie italiane continuano a segnalare difficoltà di approvvigionamento di isoflurano ad uso veterinario, anestetico inalatorio ampiamente utilizzato per la chirurgia degli animali da compagnia.

Il Presidente dell'Anmvi Marco Melosi ha chiesto alla Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari, di fornire ai Medici Veterinari informazioni univoche e ufficiali sulla effettiva carenza/indisponibilità in Italia di isoflurano veterinario, eventualmente interessando fonti europee.

La mancanza di notizie attendibili sulle ragioni e sulla durata del problema sta infatti esponendo le strutture veterinarie a gravi incertezze organizzative e ad alterazioni del regolare approvvigionamento. Alla DGSAF, il Presidente Melosi ha fatto presente alcune circostanze sulle quali chiede di fare chiarezza.

• L’isoflurano ad uso veterinario, di cui viene segnalata da mesi una forte carenza/indisponibilità in Italia, risulta invece regolarmente distribuito in altri Stati Membri, pertanto la professione veterinaria sembrerebbe più scoperta in Italia che in altri Paesi. Le stesse autorità competenti (es. il Defra, UK) -che all’inizio dell’anno avevano annunciato la ripresa delle forniture dopo una temporanea difficoltà di reperimento- non hanno più diffuso avvisi di carenza/indisponibilità;

• In Italia, in questi mesi, la disponibilità di isoflurano presso le strutture veterinarie è risultata a macchia di leopardo, in ragione di alterazioni nelle forniture/approvvigionamenti, anche cautelative, riconducibili allo stato di incertezza in cui versano i Medici Veterinari nell’erogazione di prestazioni della massima delicatezza per il paziente animale;

• Ad oggi, i Medici Veterinari italiani non hanno evidenze- né di fonte scientifica né commerciale -che possano suffragare voci incontrollate di dismissione produttiva o distributiva di isoflurano (sia a livello umano che internazionale);

• Purtroppo, il fenomeno delle carenze e dell’indisponibilità di medicinali veterinari non è oggetto di monitoraggio ed elencazione, come invece accade in ambito umano (AIFA). Questo espone la professione veterinaria ad esercitare in condizioni di grave incertezza e nella totale assenza di informazioni verificate e verificabili, da fonti attendibili e ufficiali.

• La presenza sul mercato di Sevoflurano ad uso veterinario non può essere addotta a soluzione di un vuoto informativo o della disinformazione, date le ripercussioni sulle scelte di organizzazione e programmazione delle attività sanitarie, l'impatto sulle prassi anestesiologiche e le ricadute economiche sia sulle strutture veterinarie che sulla clientela.

Secondo l'Anmvi, un interessamento del Ministero della Salute sulla questione potrebbe essere utile anche a ristabilire una maggiore omogeneità distributiva, in Europa e in Italia.

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