Sterilizzazioni: il Comune di Taranto corregge il bando

Il Comune di Taranto ha corretto il bando per la sterilizzazione di cani padronali. Aumentato il compenso ai medici veterinari, ma per l'ANMVI -che non revoca il mandato ai propri legali -restano intatte molte altre criticità. Il Presidente: "Prendiamo atto della parziale correzione di rotta. Ci sono i tempi per sanare definitivamente il bando o per andare avanti con il ricorso".


Il Comune di Taranto aumenta il corrispettivo- definito "simbolico" nel primo avviso - da riconoscere ai medici veterinari: da 100 a 170 euro "al lordo IVA, CAP e Ritenuta". Una correzione di rotta, che l'ANMVI considera "parziale" e che non sana tutte le criticità messe nere su bianco il 20 giugno, in una lettera al Sindaco Rinaldo Melucci, al Direttore Ambiente e Salute Carmine Pisano e alla Responsabile del Servizio Randagismo Barbara Galeone.

Per questo motivo l'ANMVI non ha revocato il mandato conferito ai propri legali, sussistendo ancora i termini per azioni di ricorso e impugnativa del bando e- d'altra parte anche quelli per sanare definitivamente i profili di anti-giuridicità persistenti nell'atto comunale. La decisione di mantenere aperta la via giudiziaria è stata assunta dall'ANMVI nonostante la rettifica del bando, pubblicata ieri, e nonostante la risposta che il 22 giugno, Galeano e Pisano hanno dato all'ANMVI, dichiarando di "non ravvisare profili di illegittimità" nell'iniziativa tarantina.

Fra le criticità che restano immutate- secondo l'ANMVI- c'è la questione della "manleva" per responsabilità professionale veterinaria. Per l'Amministrazione comunale, che richiama gli articoli 1 e 8 e 52  del Codice Deontologico Veterinario "le obbligazioni inerenti l'esercizio della professione veterinaria sono di comportamento e non di risultato", pertanto saranno i medici veterinari che "valuteranno sia dal punto di vista economico che delle buone pratiche veterinarie la propria partecipazione".

La pensano diversamente gli avvocati dell'ANMVI: il mancato rispetto della Legge 8 marzo 2017, n. 24 espone i proprietari, l'amministrazione pubblica e i medici veterinari che aderissero a conseguenze sul piano delle tutele civilistiche e, per i professionisti, anche sul piano deontologico.


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