• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31280
COMMISSIONE ENVI

Animal Health Law: emendamenti e progetto di parere

Animal Health Law: emendamenti e progetto di parere
Tutti i tipi di allevamento devono essere oggetto di visite di sanità animale. Le eccezioni non fanno che permettere l'esistenza di nuovi vettori di malattie. E' uno degli emendamenti alla Animal Health Law, domani all'esame della Commissione ENVI, la Commissione per la sicurezza alimentare del Parlamento UE. Proposta di parere.

La proposta di riforma della sanità animale presentata dalla Commissione Europea inizia domani l'iter in Commissione ENVI (Ambiente Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare). Relatrice, l'olandese Kartika Tamara Liotard che ha formulato una proposta di parere.
Fra gli emendamenti presentati, numerosi riguardano la figura e il ruolo del veterinario, nonchè delle visite di sanità animale negli allevamenti.

Visite di sanità animale condotte dal veterinario- Al fine di garantire un livello di sorveglianza proporzionato ai rischi presenti nei diversi tipi di stabilimenti, è opportuno conferire alla Commissione il potere di adottare atti riguardo ai criteri e al contenuto di tali visite di sanità animale nei diversi tipi di stabilimenti.  Gli operatori assicurano che gli stabilimenti sotto la loro responsabilità ricevano visite di sanità animale condotte da un veterinario. Mentre la proposta della Commissione è di condurre le visite di sanità animale "ove opportuno, in ragione dei rischi", la proposta emendativa è che "tali visite di sanità animale sono effettuate a intervalli proporzionati ai rischi tenendo conto anche del tipo di produzione alimentare e delle misure di protezione del benessere degli animali esistenti nello stabilimento". Stabilimenti con standard inferiori in materia di salute e benessere degli animali "devono ricevere visite di sanità animale a intervalli proporzionati ai maggiori rischi rappresentanti dallo stabilimento". Sarà sulla base di specifici criteri che andrà determinato il rischio posto dagli stabilimenti e la frequenza di tali visite di sanità animale.
Una ulteriore proposta emendativa mette in relazione le visite veterinarie con le produzioni intensive e quindi per promuovere una produzione sostenibile, organica e biologica e per rimarcare gli accresciuti rischi per la salute animale derivanti da una produzione molto intensiva in stabilimenti aventi una densità di animali relativamente elevata per livello di superficie, "è opportuno tenere conto dell'intensità della produzione e di altri fattori pertinenti al momento della determinazione della frequenza e del tipo delle visite di sanità animale". Negli ultimi decenni- è la motivazione dell'emendamento, l'allevamento di animali si è intensificato al punto che alcuni stabilimenti ospitano migliaia di animali su una superficie relativamente ridotta. Questa pratica crea le circostanze ideali per la moltiplicazione dei patogeni, che rischiano di nuocere alla salute pubblica e animale. L'allevamento sostenibile, organico e biologico prevede ulteriori strumenti di protezione che giovano alla salute pubblica, alla salute degli animali e alla sicurezza alimentare.
E se dalla visita in loco emerge che lo stabilimento ha compiuto progressi evidenti ma non soddisfa ancora tutte le prescrizioni pertinenti, l'autorità competente può prorogare (per non più di sei mesi) il riconoscimento condizionato, ma (emendamento) deve anche fornire utili orientamenti che sono necessari per contribuire a rimediare efficacemente alle carenze riscontrate.

Conflitti di interesse- A causa delle risorse limitate, l'autorità competente non sempre riesce a svolgere tutte le attività che è tenuta a svolgere a norma del presente regolamento. Per questo motivo è necessario fornire una base giuridica che la autorizzi a delegare lo svolgimento di tali attività ai veterinari. Per lo stesso motivo è fondamentale (emendamento) che questi veterinari siano estranei a qualsiasi conflitto di interesse. Al fine di garantire che siano stabilite le condizioni necessarie per l'applicazione generale delle misure di prevenzione e lotta alle malattie in tutta l'Unione, è opportuno conferire alla
Commissione il potere di adottare atti riguardo alla delega dello svolgimento di queste attività ai veterinari e all'opportuna formazione di questi ultimi. La motivazione è che i conflitti di interesse sono, purtroppo, un problema crescente, specialmente considerando che molti veterinari che eseguono controlli sanitari sugli animali sono pagati dagli stabilimenti oggetto dei controlli stessi. Occorre risolvere il problema per aumentare la
trasparenza e garantire una protezione adeguata della sanità pubblica, della sanità animale e della sicurezza alimentare.  E dunque laddove la propsota della Commissione indica che l'autorità competente può delegare una o più  attività ai veterinari, l'emendamento proposto è che la delega avvenga "a condizione che non vi siano conflitti di interesse".

Veterinari, i professionisti della sanità animale- D'altra parte un altra proposta emendativa innalza il ruolo dei veterinari: Una gestione ottimale della sanità animale può essere conseguita soltanto in cooperazione con i detentori di animali, gli operatori, i veterinari, i professionisti della sanità animale, le altre parti interessate e i partner commerciali. Per garantirsi il loro sostegno, è necessario organizzare le
procedure decisionali e l'applicazione delle misure di cui al presente regolamento in modo chiaro e trasparente.

Medicinali e antimicrobici- Fra le proposte emendative anche quella che chiede che la somministrazione abituale agli animali di vaccini, sieri iperimmuni, antimicrobici e altri farmaci veterinari da parte di detentori di animali, operatori, veterinari e altri professionisti della sanità animale, sia  tollerata solo laddove non vi siano ripercussioni negative sulla salute pubblica, la salute animale e il benessere animale derivanti da questa prassi o dall'assunzione di questi prodotti da parte degli animali.

Abbattimento- Si propone (emendamento) che solo dopo una valutazione approfondita dell'impatto economico, sociale, sul benessere animale e ambientale dell'uso dei medicinali veterinari rispetto alle altre strategie di prevenzione e lotta alle malattie  disponibili, l'autorità competente adotti una misura di lotta alla malattia che può comportare la soppressione e l'eliminazione o la macellazione degli animali che potrebbero essere contaminati e contribuire alla diffusione della malattia elencata. La motivazione è che l'abbattimento e l'eliminazione in massa di animali colpiti da una malattia grave ha effetti devastanti sulla società, sugli operatori, sulla fiducia nella catena alimentare e sull'ambiente. Un'opportuna valutazione d'impatto di queste misure di vasta portata dovrebbe legittimare e giustificare agli occhi del pubblico la necessità di queste misure drastiche. E pertanto si propone (emendamento) che solo dopo una valutazione approfondita dell'impatto economico, sociale, sul benessere animale e ambientale, l'autorità competente adotti una misura di lotta alla malattia che può comportare la soppressione e l'eliminazione degli animali che potrebbero essere contaminati e contribuire alla diffusione della malattia elencata.

Nella sua proposta di parere la relatrice esprime preoccupazione per la proposta della Commissione di abrogare due strumenti giuridici riguardanti i movimenti degli animali domestici a carattere non commerciale e l'identificazione elettronica degli animali della specie bovina e l'etichettatura della carne bovina, che sono stati recentemente adottati dai colegislatori o sono attualmente oggetto della procedura di codecisione. Questa strategia della Commissione non giova alla certezza del diritto ed è inopportuno incoraggiarla ulteriormente. E benché vi sia una notevole interdipendenza tra sanità animale e benessere animale, l'On Liotard non vuole precludere il possibile sviluppo di una futura proposta sul benessere animale.

I sistemi di allevamento intensivo e le modalità di trasporto attualmente in uso, limitando la naturale capacità di movimento degli animali, aumentano lo stress e il bisogno di antibiotici e purtroppo creano le condizioni ideali per la proliferazione dei patogeni. Tali condizioni costituiscono fattori di rischio per la salute animale e di conseguenza per la salute umana. Inoltre, i metodi riproduttivi come la clonazione o la modifica del genoma dell'animale hanno causato effetti negativi sulla salute degli animali, come malformazioni renali e cerebrali e sistemi immunitari deficitari, che determinano fattori di rischio sconosciuti con riferimento alla possibile insorgenza di una malattia e/o alla trasmissione di tale malattia all'uomo.

Nel parere del relatore, è opportuno partire da una strategia di prevenzione che, esaminando il problema alla radice e tenendo presente il principio di precauzione, miri a eliminare i fattori di rischio responsabili dei problemi che si ripercuotono sulla salute animale. Ogni anno nel mondo nascono, si allevano e macellano per finalità alimentari 64 miliardi di animali. Tra l'allevamento di bestiame, il suo commercio e il commercio della fauna selvatica vi è un'interconnessione importante. La legislazione dell'UE in materia di sanità animale deve, pertanto, innanzitutto stabilire in che modo si verificano le malattie degli animali e in che
modo si possono prevenire e controllare, nonché individuare modalità per trarre un insegnamento dalle misure di lotta alle malattie adottate in passato (per l'influenza aviaria, l'afta epizootica, l'influenza suina, l'encefalopatia spongiforme bovina ecc.). Il relatore ritiene che l'abbattimento in massa degli animali debba costituire una misura di ultima istanza.

La relatrice- che ricorda il suo personale contributo tecnico al ministero dell'agricolura olandese in materia di sanità animale- osserva anche che il  miglioramento del benessere degli animali non deve essere eccessivamente oneroso per la redditività delle aziende. L'attuale boom dell'agricoltura biologica e alcune iniziative degli Stati membri, come il marchio "Beter Leven" per il manzo, il maiale, il pollame e le uova nei
Paesi Bassi, hanno dimostrato che i consumatori chiedono standard di benessere animale più elevati che comportano una qualità alimentare migliore e più sicura. Una maggiore chiarezza delle informazioni per i consumatori sul benessere degli animali rappresenterebbe un contributo positivo.

LIOTARD - Animal Health - Amendments 190-398 (IT)
LIOTARD - Animal Health - Compromise amendments 1-7 (IT)
LIOTARD  -Progetto di Parere (IT)