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RAPPORTO FVO

Raccomandazioni per i prodotti e gli allevamenti biologici

Raccomandazioni per i prodotti e gli allevamenti biologici
E' pubblicato il report dell'FVO sulla conformità dei controlli nazionali sul biologico. Il report conclude con una serie di raccomandazioni a cui l'Italia ha già dato seguito con una serie di impegni. Raccomandazioni sulla decornazione negli allevamenti da latte biologici.

Il Rapporto si riferisce ad audit condotti nell'aprile del 2013 in Emilia Romagna e in Sicilia, in base al Regolamento 882/2004 sui controlli ufficiali negli alimenti e nei mangimi. L'FVO conclude che in Italia si svolge un numero adeguato di controlli e riconosce che, benchè manchi un coordinamento fra le autorità regionali, il Paese si è dotato di un Comitato Nazionale. I piani annuali si basano su criteri adeguati di valutazione del rischio e l'elevato numero di campioni sottoposti a controlli consentono di disporre di una buona panoramica del livello di compliance complessivo sui prodotti immessi sul mercato.

Criticità più importanti sono state rilevate, invece, sul sistema dei controlli all'importazione. Le partite non sono sottoposte a verifiche che diano sufficienti garanzie secondo le previsioni UE. Pertanto, concludono gli ispettori, "c'è il rischio che partite non conformi, in ingresso dall'Italia, siano immesse sul territorio dell'Unione Europea". La raccomandazione è di attenersi alle previsioni previste dal Regolamento 834/2007 sui requisiti all'importazione.

Rilievi sono stati mossi anche nella gestione degli animali nelle aziende biologiche. I controlli sugli operatori non garantiscono che tutti i requisiti di produzione biologica siano adeguatamente rispettati. Nel corso dell'audit gli ispettori europei hanno mosso rilievi in merito alla gestione degli animali, rinvenendo casi di decornazione e scarse garanzie sul rispetto del tempi di sospensione negli animali sottoposti a trattamento veterinario. L'FVO ha riscontrato in un'azienda di bovini di latte che i capi erano stati sottoposti a decornazione in giovane età. L'allevatore, l'ispettore ufficiale e il rappresentante dei servizi regionali dell'Emilia Romagna hanno affermato che si tratta di prassi comune in Italia, contrariamente all'articolo 81 del Regolamento 889/2008. Il trattamento non era stato registrato né effettuato in base a deroghe, ma motivato come prassi non assimilabile a vera e propria decornazione, ma ad interventi sulle corna in giovane età per limitare la crescita, ragion per cui non viene richiesta alcuna annotazione particolare e non si può parlare di violazione del divieto europeo. Una spiegazione che non ha convinto gli ispettori FVO che hanno racomandato di non ricorrere alla decornazione negli allevamenti biologici e che – in caso di autorizzazione- siano informati i veterinari ufficiali.

Altri rilievi hanno riguardato l'impiego di prodotti non biologici nell'alimentazione; la raccomandazione è che ciò avvenga solo previa autorizzazione e per un periodo limitato, in conformità all'articolo 47 del Regolamento 889/2008.

Rilevata inoltre l'assenza di garanzie adeguate, come quelle richieste dall'articolo 22 (5) del Regolamento 889/2008, nella gestione dei capi sotto trattamento veterinario. Nell'azienda sottoposta ad audit, la rassicurazione verbale dell'allevatore circa il rispetto dei tempi di sospensione era stata ritenuta sufficiente. Inoltre, l'allevatore aveva separato dalla mandria tre capi il cui latte non poteva essere messo in commercio. Allo scopo, agli animali isolati era stato applicato un sensore sonoro in grado di segnalare la prossimità dell'animale all'area di produzione del latte.

La raccomandazione finale del Rapporto è di eseguire controlli random, come previsto dall'articolo 65 del Reg 889/2008 e in particolare "che le visite vengano condotte a sopresa, senza preavviso".

pdf2013-6650_FINAL_REPORT.pdf253.14 KB

pdfFVO_2013-6650_AP.pdf54.1 KB