Quanto rimane nelle tasche del medico veterinario? Il consulente fiscale dell'ANMVI ha chiarito alcuni aspetti fiscali della cessione del farmaco veterinario: "l'IVA è sempre e solo un credito e un debito, e non influisce mai nel calcolo del costo e del ricavo". Il chiarimento a seguito di quesiti sul ruolo dell'Imposta, tra IVA a debito e IVA a credito.
Problema: il veterinario ha acquistato il farmaco sostenendo un costo puro presso il grossista di 13 euro (che nel totale fattura figurerà gravato di IVA al 10%). Il ricavo puro del farmaco dispensato al cliente, al quale il prodotto è stato ceduto a 20 euro, è di 16,34 euro (importo scorporato da IVA e da Enpav). Qual è il "guadagno" del medico veterinario per la cessione del medicinale? Soluzione: la differenza tra i due importi puri: 3,34 euro.
La bontà dei calcoli è confermata dal consulente fiscale dell'ANMVI Giovanni Stassi, il quale chiarisce: "L'IVA è sempre e solo un credito e un debito, e non influisce mai nel calcolo del costo/ricavo". Questo in virtù del principio proprio dell'Imposta sul Valore Aggiunto, vale a dire che l'IVA è sempre a carico del consumatore/cliente finale. Pertanto, "l'IVA che si versa al fornitore è sempre un credito verso lo Stato- spiega Stassi, mentre "l'IVA che incasso dalla vendita al cliente è sempre un debito verso lo Stato".
E lo sconto sul prezzo di fustella? L'IVA del 10% è calcolata sul prezzo scontato dal grossista e per il medico veterinario il valore di riferimento dell'IVA a credito sarà conseguente. Il valore di riferimento per il calcolo del "guadagno" è sempre il costo/ricavo puro.
"Allo Stato poi - conclude il consulente fiscale dell'ANMVI - verserò la differenza tra l'IVA che ho incassato e l'IVA che ho pagato". Compensando IVA a debito e a credito, il medico veterinario dovrà versare allo Stato 2,03 euro la differenza fra l'IVA a credito (quella pagata dal veterinario al grossista, che nel nostro esempio è di 1,30 euro) e l'IVA a debito (quella pagata dal cliente al veterinario, che nel nostro esempio è di 3,33 euro).
L'argomento sarà approfondito su Professione Veterinaria n. 26, con fac simile di fatture ed esempi di calcolo.
Nell'esempio, i calcoli si riferiscono all'IVA ordinaria del 20%