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PIANO MITE

Pathways: animali da compagnia che diventano invasivi

Pathways: animali da compagnia che diventano invasivi
Piano MITE per impedire che il rilascio o la fuga di animali da compagnia possa trasformarli in un pericolo per la biodiversità.


Il Ministero dell'Ambiente e della Transizione Ecologica ha pubblicato il Piano d’azione per ridurre l’introduzione in natura di specie aliene invasive di animali da compagnia. L'adozione del Piano è prevista dal regolamento (UE) 1143/2014 sulla prevenzione e la gestione delle specie IAS (Invasive Alien Species, "esotiche" nella traduzione italiana)  allo scopo di proteggere la biodiversità.

Il Piano "pathways"
- Pubblicato l'11 luglio scorso, il Piano è volto a impedire i processi (pathways) di che portano allo spostamento di specie animali (e vegetali) verso zone geografiche alle quali non appartengono (aliene) e dove possono dare effetti negativi alla biodiversità locale. La versione proposta dal MITE risale al mese di aprile e ha ricevuto il via libera della Conferenza Stato Regioni.
Il Piano ha una durata di sei anni.

Obiettivo: riduzione del 30% - Il Piano delinea una strategia di prevenzione dell’introduzione in natura, a seguito di fughe o rilasci da parte dei privati cittadini, di specie aliene acquistate, cedute o scambiate come animali o piante “da compagnia”. L'obiettivo è di ridurre del 30%, nell’arco della durata del Piano (6 anni), il tasso di introduzione in natura di nuove specie esotiche invasive importate, vendute, scambiate, cedute gratuitamente e acquistate come animali da compagnia o specie animali e vegetali di interesse acquaristico e terraristico.

Quali specie- Il Piano si applica a tutte le specie animali detenute da privati cittadini a scopo  amatoriale, quindi non solo alle tipiche specie di animali da compagnia annoverate tra i vertebrati. Comprende, inoltre, tutte le specie tenute come cibo vivo (es. vermi della farina,
locuste, grilli, moscerini della frutta) utilizzate per le specie tenute come animali da compagnia (anche in questo caso ad eccezione dei relativi “contaminanti”). Include altresì le specie allevate per la vendita a scopo amatoriale e tutte le specie utilizzate in acquari e terrari
(piante, ma anche alghe, funghi, ecc.).

Lista- Nell'arco del primo anno è prevista l'elaborazione di una lista dei pet più commercializzati in Italia. Entro i primi tre anni del Piano, è prevista l'elaborazione - sempre a cura di ISPRA- di una lista positiva di animali da compagnia alieni a basso impatto sulla biodiversità.

Il caso Trachemys- La Commissione Europea ha stilato una lista di specie esotiche invasive di rilevanza unionale, in seguito alla quale l'Italia ha già attivato le procedure per la denuncia del possesso di specie  già detenute. Tra le specie incluse nell’elenco europeo, particolarmente rilevante è il caso della testuggine palustre americana, Trachemys scripta ssp., estremamente diffusa come animale da compagnia.

Quali operatori- Le categorie maggiormente interessate sono: gli importatori, allevatori di animali da compagnia e piante per allestire terrari e acquari,  i rivenditori, gli acquirenti/proprietari, i trasportatori, le le fiere, le mostre e gli scambi. Un ruolo è affidato anche ai Medici Veterinari con riguardo ad esempio alla riproduzione controllata e alla prevenzione delle nascite indesiderate. A tutti i livelli della filiera, il Piano prescrive azioni specifiche, compresa l'adozione di buone prassi commerciali.

Tavolo permanente- Per la corretta implementazione del Piano, il 21 giugno scorso il MITE ha istituito con proprio decreto un Tavolo permanente, partecipato da un rappresentante della FNOVI,  che si occuperà anche di formulare soluzioni per "razionalizzare la commercializzazione" e  "ridurre significativamente il tasso di nuove introduzioni in natura di specie esotiche invasive" che siano "importate, vendute, scambiate, cedute gratuitamente e acquistate come animali da compagnia". Il Tavolo è presieduto dal MITE ed è formato da un rappresentante del Mipaaf, del Mise, del MinSal e dell'ISPRA.

Consistenza del rischio- Un piccolo numero delle migliaia di specie allevate come animali da compagnia è diventato invasivo in Europa. Le ha quantificate lo studio europeo DAISIE  come segue:
• Il 9% delle invasioni di pesci è stato associato all'introduzione di varietà ornamentali;
• 15 specie di uccelli e 9 anfibi/rettili classificati come animali da compagnia
• il 10% delle invasioni dei mammiferi si è originato dalla fuga di animali domestici 
Per sensibilizzare l'opinione pubblica europea, è stato realizzato un Codice di Condotta (qui) al quale si ispirano le azioni del Piano pathways.


DECRETO LEGISLATIVO 15 dicembre 2017, n. 230
Adeguamento della normativa nazionale al regolamento (UE) n. 1143/2014
recante disposizioni volte a prevenire e gestire l'introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive.

Piano pathways animali da compagnia e piante di interesse acquaristico e terraristico