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ORDINI CON POCHI POTERI, LACUNA DA COLMARE

ORDINI CON POCHI POTERI, LACUNA DA COLMARE
Intervenuto ieri in Aula, il Ministro della Salute Ferruccio Fazio ha commentato il DDL di riordino delle professioni sanitarie, sottolineando il ruolo degli Ordini. Richiamando i limiti di intervento sanzionatorio verso gli iscritti, nei casi di interessamento della magistratura, ha dichiarato: "è una lacuna che va colmata".

"A proposito delle professioni sanitarie, vorrei solo ricordare che oggi come oggi la normativa sanzionatoria delle professioni sanitarie non consente, in caso di interessamento della magistratura, all'ordine dei medici di prendere provvedimenti nei confronti dei propri iscritti, questo anche nei casi di malasanità. È una lacuna che va colmata e questo provvedimento opera in questo senso".

Sono le parole del Ministro della Salute Ferruccio Fazio ieri in Aula a Montecitorio dove è iniziato l'iter di esame del DDL C 4274-A nel testo riformulato dalle Commissioni parlamentari.

La relatrice, On Melania De Nichilo Rizzoli, ha descritto il disegno di legge come "un provvedimento si inquadra nell'ambito della politica generale del IV Governo Berlusconi di modernizzazione del sistema Paese", al servizio dei cittadini e, in particolare, " ad assicurare una maggiore funzionalità del Servizio sanitario nazionale con misure incisive in diversi ambiti fondamentali quali la ricerca sanitaria, la sicurezza delle cure, la tutela del malato, la regolazione delle professioni sanitarie, la sanità elettronica ed i registri di interesse sanitario".
Sul potere disciplinare degli Ordini, il testo prevede l'istituzione di specifici organi e la definizione di idonee procedure che, a garanzia del diritto di difesa, dell'autonomia e della terzietà del giudizio disciplinare, prevedano la separazione della funzione istruttoria da quella giudicante e l'esercizio dell'azione disciplinare secondo i princìpi del giusto procedimento, confermando le competenze giurisdizionali della Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie.

E inoltre, l'assoggettabilità degli iscritti, "in qualsiasi ambito svolgano la loro attività, compreso quello societario, alle sanzioni disciplinari secondo una graduazione correlata alla volontarietà della condotta, alla gravità o alla reiterazione dell'illecito, prevedendo altresì il ravvedimento operoso e altre misure compensative, anche di natura economica, fatta salva l'area di competenza già regolata in via esclusiva dallo specifico codice disciplinare per i pubblici dipendenti".