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STATUS DELL’EQUIDE, FVE: MEGLIO DPA

STATUS DELL’EQUIDE, FVE: MEGLIO DPA
La Federazione dei Veterinari Europei ha preso posizione sullo status dell'equide in relazione al benessere animale. La FVE "crede fermamente che, nell'interesse del benessere animale, vada mantenuta l'attuale inquadramento, che considera i cavalli prioritariamente come animali produtori di alimenti". La risposta italiana nel documento adottato dalla FNOVI.

Due documenti sullo status dell'equide e sul benessere animale giungono pressoché contemporanei dalla FVE e dalla FNOVI. "La sinergia dei documenti- riferisce il portale www.fnovi.it - al di là dei tempi della pubblicazione, trova riscontro anche nei contenuti".

Ai primi di agosto la FVE ha licenziato un position paper sullo status dell'equide: animale produttore di alimenti o animale da compagnia? La FVE - si legge- "crede fermamente che, nell'interesse del benessere animale, vada mantenuta l'attuale inquadramento, che considera i cavalli prioritariamente come animali produttori di alimenti".

Per la legislazione europea gli equidi sono produttori di alimenti- DPA, a meno che non siano dichiarati non destinati alla macellazione per il consumo umano, una scelta poi irrevocabile, un dilemma che pone interrogativi di benessere animale, di gestione dell'equide lungo tutta la durata della sua vita. La scelta del consumo alimentare deve rimanere individuale, ma la protezione dell'animale comporta la riduzione del trasporto necessario a raggiungere la sede di macellazione, attraverso l'impegno dei governi a garantire ragionevoli distanze fra il luogo d'origine dell'equide e lo stabilimento. Per la FVE abolire l'opzione alimentare potrebbe anche tradursi in soluzioni eutanasiche, abbandono o movimentazioni verso stabilimenti di macellazione al di fuori del territorio comunitario, con trasporto su lunga distanza.

La FVE per questo "crede fermamente che, nell'interesse del benessere animale, vada mantenuta l'attuale inquadramento, che considera i cavalli prioritariamente come animali produttori di alimenti".

La risposta italiana è nel documento adottato dalla FNOVI e pubblicato oggi (Eutanasia e professione veterinaria tra incremento della popolazione equina legalità e codice deontologico), che chiede " la conclusione dell'iter della normativa sull'anagrafe e la sua piena applicazione oltre all'avvio dell'emanazione di una legislazione di reale tutela del benessere degli equidi, che contempli anche l'equide non-DPA e un iter formativo obbligatorio che consenta una scelta di destinazione finale consapevole".

Questo percorso - precisa la FNOVI- "nulla toglie alla necessità di dover rivedere tutta la normativa sull'eutanasia degli animali. L'attuale impianto normativo, come sottolineato nel documento, nega la legittimità dell'atto eutanasico da parte del Medico veterinario in un ampia casistica di situazioni che invece necessitano urgentemente di essere normate senza che questo vada a scalfire in alcun modo la convinzione che l'abbattimento per ultimata carriera ludico-sportiva di un animale rimane deontologicamente inaccettabile".

Il documento FNOVI è ora sottoposto ai Ministeri competenti e ai vari stakeholders.

Allegati
pdf STATUS DELL'EQUIDE POSITION PAPER FVE.pdf