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AI TAVOLI DI GOVERNO COME PARTE SOCIALE

 AI TAVOLI DI GOVERNO COME PARTE SOCIALE
Una delegazione di Confprofessioni guidata dal suo Presidente Gaetano Stella ha partecipato ai Tavoli agostani indetti dal Governo con le Parti Sociali. A Palazzo Chigi anche il Presidente Senior ANMVI Carlo Scotti, membro della Giunta Esecutiva di Confprofessioni. Intese ai Tavoli, ma in Parlamento la partita può essere anche più difficile. ANMVI: selezionare i beni e i servizi soggetti ad eventuale aumento IVA. Una delegazione di Confprofessioni guidata dal suo Presidente Gaetano Stella ha partecipato ai Tavoli agostani indetti dal Governo con le Parti Sociali. Durante le giornate febbrili della crisi dei bond, Confprofessioni ha partecipato ai due incontri indetti da Palazzo Chigi come unica parte sociale rappresentativa dei liberi professionisti.

La delegazione di Confprofessioni, della quale ha fatto parte anche Carlo Scotti, membro della Giunta Esecutiva e Coordinatore dell'Area Sanità e Salute della Confederazione, ha dichiarato di fronte a tutti i Ministri, di non accettare "decisioni calate dall'alto", pur rimarcando un ruolo modernizzatore, un ruolo riconosciuto a Confprofessioni di fronte a tutti i Ministri da Maurizio Sacconi, memore della lealtà di Confprofessioni, firmataria del Ccnl dei dipendenti degli studi professionali e ben disposta verso la creazione di un nuovo modello di relazioni sindacali.

Ai Tavoli di Palazzo Chigi Stella ha chiesto di "prendere decisioni che non puniscano i professionisti e non portino a dequalificare servizi e prestazioni". In quelle sedi Confprofessioni ha anche dichiarato di aprire "con cautela" alle liberalizzazioni, ma di volere un "tavolo ad hoc per discutere nel merito di queste riforme", lasciando intendere attriti al riguardo con le posizioni di Confindustria.

Convocato a borse chiuse, il Consiglio dei Ministri ha successivamente individuato la manovra approdata alla Gazzetta Ufficiale il 13 agosto (DL 138/2011), un decreto che non convince, ma che non scardina il sistema delle professioni regolamentate e a non grava economicamente sui liberi professionisti in maniera eccessiva, anche se il coinvolgimento dei lavoratori autonomi nella patrimoniale è stata giudicata molto negativamente da Confprofessioni.

Molti passaggi della prima bozza, fra i quali una confusa regolamentazione delle società fra professionisti, sono stati espunti dal testo in vigore.

Ma ora la partita si sposta in Parlamento per la conversione in legge del Decreto 138 e lo scenario si fa nuovamente teso, specie per le persistenti divergenze con le parti sociali "forti", a partire da Confindustria che si dichiara a favore dell'aumento dell'IVA.

ANMVI ha già fatto sapere a Confprofessioni di non poter dare il proprio benestare se non sarà fatto un distinguo fra i beni di lusso, escludendo le prestazioni veterinarie dai beni superflui assoggettabili ad un punto percentuale (o forse uno e mezzo) in più.

La richiesta di ANMVI a Confprofessioni è inoltre di far pesare come parte sociale, il valore socio-sanitario di alcune prestazioni professionali, la perduranza della crisi economica che investe i servizi professionali e, non da ultimo, l'inaccettabile carico fiscale sulla sanità italiana che già sconta un'IRAP indebitamente versata dai lavoratori della sanità privata, sulla quale permane l'anomalia dell'IVA non solo come doppione fiscale ma anche come vessazione su servizi socio sanitari non ascrivibili ai beni di lusso.

Confprofessioni è impegnata anche al tavolo del Pd con le parti sociali.L'apertura del Pd verso Confprofessioni e il sistema professionale consente anche di affrontare la delicata questione delle liberalizzazioni, purché la materia venga affrontata senza pregiudizi e salvaguardando gli ordini professionali.

Allegati
pdf DL 138-2011.pdf