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ANTITRUST: VIA LE TARIFFE DALLA MANOVRA BIS

ANTITRUST: VIA LE TARIFFE DALLA MANOVRA BIS
Chi era rimasto incredulo circa l'effettiva riabilitazione delle tariffe professionali potrà trovare conferma nella segnalazione inviata dall'Antitrust al Governo. Il Garante per la concorrenza è categorico: eliminare il riferimento legale alle tariffe dal DL 138/2011. Pattuizione per iscritto fra professionista e utente della prestazione. ANMVI: l'Antitrust persevera. Il DL 138/2011, in vigore dal 13 agosto, ha ridato valore legale alle tariffe professionali sia come parametro per la determinazione dell'onorario del professionista, sia per le controversie in sede giudiziaria, sia infine per gli enti pubblici che si avvalgono di prestazioni professionali. Un passaggio, quello contenuto nell'articolo 3 ("il compenso spettante al professionista e' pattuito per iscritto all'atto del conferimento dell'incarico professionale prendendo come riferimento le tariffe professionali") che l'Antitrust ha subito avvertito come un passo indietro rispetto alla Legge Bersani.

La riabilitazione delle tariffe, pur ammettendo deroghe all'interno della libera contrattazione e ben lungi dal reintrodurre i minimi tariffari, ha un significato importante per i professionisti e per i loro clienti che possono finalmente rifarsi ad un parametro d'orientamento nella scelta della prestazione professionale e nella valutazione della sua convenienza.

La segnalazione del Garante, diffusa il 26 agosto, non la pensa così e sulle professioni chiede di "eliminare il riferimento legale alle tariffe". Secondo l'Antitrust, il DL 138/2011 costituisce "un passo indietro, rispetto alla norma vigente in base alla quale le tariffe professionali non sono obbligatorie, la previsione che rende le tariffe professionali come parametro legale di riferimento per la determinazione del compenso del professionista".

Si tratta - aggiunge il comunicato- " di una norma contraddittoria e contraria alla liberalizzazione del mercato dei servizi professionali che si vuole conseguire".

Al contrario, per l'ANMVI -che da tempo sollecita una lettura più attenta della Legge Bersani- l'utenza pubblica ha bisogno di un parametro per evitare lo scadimento delle prestazioni nelle gare al ribasso; anzi, quando si tratta di prestazioni erogate nell'ambito del SSN, la Legge Bersani non trova alcuna attuazione e non può essere invocata.

Inoltre, un tariffario "deontologico" come quello che la FNOVI ha da poco adeguato ai valori ISTAT è necessario soprattutto all'utenza privata per orientarsi nella giungla delle offerte speciali e per la determinazione degli stipendi dei dipendenti degli studi professionali veterinari che applicano il CCNL di Confprofessioni.