Al relatore On Gianni Mancuso, l'ANMVI, che sul testo si era già espressa in audizione, ha suggerito di prevedere il rilascio del pet passport anche al veterinario libero professionista. Sulla base delle norme che consentono al veterinario libero professionista di essere autorizzato all'accesso dell'Anagrafe degli animali d'affezione, l'Anmvi auspica che il veterinario libero-professionista possa essere altresì abilitato al rilascio del Passaporto Europeo, previsto dal Regolamento CE 998/2003, Capitolo II, Articolo 5, comma b), secondo modalità di autorizzazione definite dalle Regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano.
Il Regolamento CE 998/2003 infatti, non preclude (video) questa possibilità per il veterinario privato, prevedendo che il documento sia "rilasciato da un veterinario abilitato dall'autorità competente".
Dopo un ampio ciclo di audizioni, il parere delle Regioni e le numerose proposte emendative, l'auspicio è che il Comitato ristretto riesca ad imprimere quella accelerazione da sempre auspicata dal relatore On Gianni Mancuso e da esponenti di maggioranza ed opposizione delle due Camere.
Dopo l'adozione del testo base, infatti, si è creata una "bicamerale" di deputati e senatori che si sono detti, con il parere favorevole del Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Antonio Tomassini, pronti a favorire il varo di una riforma tanto attesa quanto controversa, su una Legge quadro che con i suoi vent'anni di insoddisfacente applicazione ha davvero fatto il suo tempo.