"Non cali l'attenzione sulla rabbia silvestre". ANMVI rilancia con un comunicato stampa, l'importanza della vaccinazione antirabbica nei cani e chiede la defiscalizzazione della prestazione gravata da IVA al 20% pur essendo un obbligo di legge e un baluardo per la sanità pubblica del nostro Paese. Le istituzioni riprendano a fare comunicazione e informazione.
"Non cali l'attenzione sulla rabbia silvestre". ANMVI rilancia con un comunicato stampa, l'importanza della vaccinazione antirabbica nei cani e chiede la defiscalizzazione della prestazione gravata da IVA al 20% pur essendo un obbligo di legge e un baluardo per la sanità pubblica del nostro Paese.
Vaccinare i cani in territori a rischio è un obbligo di legge come lo è vaccinare i cani e i gatti, in qualunque area del Paese risiedano, diretti verso le aree a rischio.
L'obbligo vaccinale è inoltro imposto dall'Unione Europea per i cani, i gatti e i furetti che si muovono nella UE. Senza considerare il rischio rappresentato dai Paesi confinanti con il Nord Est, dalla Slovenia all'Austria, e la Croazia in particolare, meta di vacanze per molti italiani. La copertura vaccinale va incoraggiata anche nei gatti.
In tutti i casi, la prestazione eseguita dal medico veterinario è gravata dalla massima aliquota fiscale (IVA al 20%) e non è incentivata né fiscalmente né economicamente. Fondi pubblici per una diffusa campagna vaccinale pre-contagio non ne sono stati stanziati.
"L'ANMVI sollecita le istituzioni - dichiara Marco Melosi, Vice Presidente ANMVI- a sostenere l'obbligo vaccinale con sgravi fiscali ed incentivi economici. In Parlamento- prosegue- ci siamo fatti promotori, nel corso dell'audizione per la riforma della Legge 281, di iniziative di esenzione fiscale e completa detraibilità delle prestazioni veterinarie obbligatorie per legge e della creazione di una medicina veterinaria di base che includa la prevenzione delle zoonosi all'interno di un pacchetto di prestazione medico-veterinarie a tariffe agevolate".
E' anche importante che le istituzioni pubbliche a fare più comunicazione, con decise azioni di informazione.
In Veneto, le vaccinazioni nei cani, secondo i dati registrati dall'anagrafe canina regionale, sono in calo. Nella regione, dove non sono più state finanziate le campagne vaccinali per i cani di proprietà, privati e veterinari liberi professionisti hanno adottato iniziative di informazione. I costi della profilassi sono a totale carico dei proprietari.
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