Prima condanna per traffico illecito di animali da compagnia in base alla legge 201/2010. Il tribunale di Pistoia ha condannato al carcere tre persone colpevoli di aver importato illegalmente dall'Europa dell'Est cuccioli di cane per venderli poi sul web. L'inchiesta era partita dalla denuncia di proprietari truffati.
Per la prima volta in Italia è stata applicata la legge 201 del 2010: il tribunale di Pistoia ha infatti condannato al carcere tre persone colpevoli di aver importato illegalmente dall'Europa dell'Est cuccioli di cane per venderli poi sul web.
Alla fine di febbraio infatti il Corpo forestale dello Stato di Pistoia e Prato ha portato a termine, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Pistoia, l'indagine denominata «Kutya» («cane» in lingua ungherese) in cui vennero sequestrati 27 cuccioli, 130 passaporti ungheresi di cani, 175 documenti che provavano la vendita di animali, oltre a computer, cellulari, medicinali veterinari, documenti sanitari, microchip e siringhe per il loro inserimento.
A seguito di quell'indagine, nei giorni scorsi sono finiti in manette A. C. e M. C., rispettivamente padre e figlio, che hanno patteggiato la pena di 3 anni e 1 mese e 2 anni e 3 mesi di reclusione. Con loro K. K., ovvero colei che si occupava degli annunci di vendita dei cagnolini su internet, che ha patteggiato 2 anni e 8 mesi di carcere.
La legge 201/2010 punisce chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, reiteratamente o tramite attività organizzate, introduce nel territorio nazionale animali da compagnia privi di sistemi per l'identificazione individuale e delle necessarie certificazioni sanitarie e non muniti, ove richiesto, di passaporto individuale.
I cuccioli, fra cui carlini, akita, shar pei e labrador, erano stati importati illegalmente dall'Ungheria. Molti di essi, privi di qualsiasi tipo di vaccinazione o controllo sanitario, malati, erano morti dopo essere stati acquistati. I più fortunati, invece, erano riusciti a salvarsi grazie a cure tempestive. Le indagini erano iniziate in seguito alla denuncia di alcune persone truffate nell'estate del 2010.