• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31291

DIRETTIVA ZOO, IN ITALIA VALUTATE 25 STRUTTURE

DIRETTIVA ZOO, IN ITALIA VALUTATE 25 STRUTTURE
La maggior parte delle strutture in cui vengono accolti animali di ogni tipo non risponde ai requisiti richiesti dall'Ue. E' quanto emerge dall'indagine 'Eu Zoo Inquiry 2011' della Born Free Foundation. Pubblicati i risultati ottenuti in cinque nuovi Paesi del Vecchio Continente. La rilevazione andrà avanti per tutto il 2011 e ha già incluso l'Italia. In Europa, la maggior parte delle strutture in cui vengono accolti animali di ogni tipo non risponde ai requisiti richiesti dall'Ue. E' quanto emerge dall'indagine 'Eu Zoo Inquiry 2011' della Born Free Foundation.

I risultati ottenuti in cinque nuovi Paesi del Vecchio Continente (Francia, Austria, Estonia, Latvia e Lituania) confermano la tendenza riscontrata in ulteriori 5 Stati dall'inizio dell'anno (Bulgaria, Cipro, Grecia, Irlanda e Romania).

La rilevazione andrà avanti per tutto il 2011 e ha già incluso l'Italia: gli esperti pubblicheranno a breve un quadro della situazione riscontrata negli zoo dello Stivale. In tutto, saranno passati in rassegna 200 strutture in 21 Paesi.

L'Unione europea ha riconosciuto l'importanza del benessere degli animali ospiti degli zoo legiferando per stabilire standard minimi che queste strutture devono rispettare, introdotti nel 2002 (direttiva 1999/22) e obbligatori a partire dal 2005. Ma la Eu Zoo Inquiry ha identificato varie strutture che non rispondono ai requisiti richiesti.

"In Italia - dice all'Adnkronos Salute Daniel Turner, portavoce di 'Eu Zoo Inquiry' - abbiamo visitato 25 zoo. E' importante precisare che il termine 'zoo' viene inteso nella direttiva come 'qualsiasi stabilimento permanente aperto per 7 o più giorni in 12 mesi e che mostri animali di specie selvatiche al pubblico, ma che non sia un circo o un negozio di animali. I dati raccolti nel vostro Paese saranno valutati e pubblicati in un report nazionale e sarà poi aperto il dialogo con le autorità competenti (ministero dell'Ambiente, della Salute e dell'Agricoltura) al fine garantire il pieno rispetto dei dettami della direttiva europea e della legge italiana in tema di zoo". Per Turner "si prevede che i fallimenti nell'applicazione della legge, evidenziati nei primi 10 report, siano comuni alla maggioranza degli Stati membri dell'Ue ed è già in corso un lavoro con la Commissione europea per trovare soluzioni praticabili al problema".

L'indagine ha messo in evidenza, dunque, che la direttiva europea non è efficacemente applicata nella maggior parte dei Paesi europei, nonostante siano obbligati a farlo dal 2005. Molti zoo sono al di sotto dello standard e tengono gli animali in condizioni inadeguate, fallendo anche nella conservazione delle biodiversità. Per l''Eu Zoo Inquiry', inoltre, le autorità competenti della maggioranza degli Stati Ue non possiedono la conoscenza e l'esperienza necessarie per applicare i requisiti richiesti negli zoo e le altre leggi di protezione degli animali. Pochi veterinari, infine, hanno un'esperienza tale da poter curare animali selvatici in cattività, anche se è richiesta una specifica formazione in tema.

Turner spiega: "la regolamentazione degli zoo e la protezione degli animali selvatici in cattività è compito di ogni singolo Stato membro dell'Ue. Ma la nostra indagine ha evidenziato che molte strutture non rispondono agli obblighi imposti dalla legge europea e da quella nazionale. In questo senso, la Commissione europea deve supportare gli Stati membri ad assicurare l'aderenza a questi standard". (Adnkronos Salute)

FISSATE LE TARIFFE DEI CONTROLLI NEGLI ZOO

DECRETO LEGISLATIVO 21 MARZO 2005, N.73