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CIBI DA CLONI: NESSUN ACCORDO SULLE NUOVE NORME UE

CIBI DA CLONI: NESSUN ACCORDO SULLE NUOVE NORME UE
Nessun accordo tra Europarlamento e Consiglio sull'utilizzo per finalità alimentari degli animali clonati e della loro progenie. Lo scontro tra Parlamento e Consiglio si è rivelato insanabile. La disciplina dei nuovi alimenti rimane quindi ancorata al vecchio regolamento (CE) n. 258/97.

Tra Europarlamento e Consiglio, è in corso da mesi un braccio di ferro sulla proposta di utilizzo per finalità alimentari degli animali clonati e della loro progenie .Dopo 12 ore di una maratona negoziale cominciata il 28 marzo ed andati avanti sino alle 7 di mattina, lo scontro tra Parlamento e Consiglio europeo sull'etichettatura obbligatoria si è rivelato insanabile. Ora resterà in vigore la vecchia legislazione Ue del 1997 che non copre questo ambito.


"Il Parlamento ha chiesto a stragrande maggioranza il divieto degli alimenti derivanti da animali clonati e dai loro discendenti", ha affermato Gianni Pittella, capodelegazione dell'Europarlamento nella procedura di conciliazione Ue, sottolineando che l'Aula ha "fatto uno sforzo enorme per arrivare a un compromesso, ma non eravamo pronti a tradire il diritto dei consumatori a essere informati se gli  alimenti provengono da allevamenti di animali clonati". Ma il Consiglio, ha affermato Pittella "è a favore dell'etichettatura di un solo tipo di prodotto, la carne fresca".


Da parte sua il Consiglio Ue, guidato dalla presidenza ungherese di turno, ha sostenuto che l'Europarlamento ha cercato di spingere per una "soluzione infattibile che in pratica avrebbe richiesto di tracciare l'albero genealogico per ogni fetta di formaggio o salame" e che "avrebbe dato un falso senso di sicurezza ai consumatori e rischiato di portarci in una guerra commerciale" al Wto. Su un solo
punto c'è comunanza di vedute: "tre anni di negoziati buttati via" per il Consiglio, e "miglioramenti interessanti alle regole andati perduti" per il Parlamento. (fonte: Adnk/Adnkronos Salute)

 

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