Scontata la prigionia, Piardi partecipò ai moti rivoluzionari del 1848 e alle X Giornate del 1849. Fu poi veterinario a Rovato. (Brescia). Quando assume la condotta i veterinari di tutta la provincia di Brescia sono solamente ventuno, così almeno si legge in una nota storica del XIX secolo, in cui si dice che i veterinari sono 21 alla data del 1834.
"Ho visto balzar fuori figure lasciate nell'oblio", scrive Luigi Re nel 1933 a proposito dei suoi studi storici all'Archivio di Stato di Milano. Fra queste la figura del giovane studente Piardi. "La camera del Piardi diventa un convegno di studenti di Milano e della Università di Pavia. Nelle loro riunioni essi parlano di scuola e di studi, ma, (come non poteva essere?), anche dell'Italia. La nuova associazione mazziniana li attrae e ad essa si iscrivono. Essere scoperti vuol dire la forca o lo Spielberg. A Genova, a Nizza, ad Alessandria, a Chambery, erano state pronunciate in quei giorni numerose sentenze di morte dai Consigli di Guerra specialmente contro i militari affiliati alla Giovane Italia, ma ciò non preoccupava i giovani che frequentano la camera del Piardi".
Piardi morì il 13 luglio 1866, compianto come "ottimo cittadino, leale e caldo patriota". Il funerale si svolse senza rito religioso, ma "numeroso, e scelto corteo accompagnò la bara, onorandola quanto si meritava". (fonte: www.piardi.org)