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ORDINE DEI VETERINARI: ECCO IL NUOVO TESTO DI RIFORMA

ORDINE DEI VETERINARI: ECCO IL NUOVO TESTO DI RIFORMA
Poche modifiche nel nuovo testo di riforma degli ordini delle professioni sanitarie, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri. Enfatizzata l'assenza di nuovi oneri economici a carico dello Stato nel processo di riordino. Eliminato il riferimento alle norme in materia di stabilizzazione finanziaria e competitività economica. Confermati i principi che dovranno ispirare i decreti attuativi. Il testo.

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato e approvato ieri un nuovo testo di Disegno di Legge Delega al Governo per il riordino della disciplina degli Albi, degli Ordini, e delle relative Federazioni nazionali, dei medici chirurghi, degli odontoiatri. Il comunicato diffuso dal Ministero della Salute sottolinea due aspetti: saranno rafforzati i codici deontologici, la formazione e l'aggiornamento professionale.

Poche le modifiche nel nuovo testo, rispetto a quello già proposto a luglio del 2010 e approvato, sia pure con riserva dalla Conferenza delle Regioni a settembre. Dal nuovo testo sono stati espunti i seguenti passaggi: l'esplicita previsione che agli ordini si applichino le norme sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche e che siano sottoposti al controllo della Corte dei Conti; espunta anche l'esplicita esclusione degli ordini e delle relative federazioni nazionali dalle norme in materia di razionalizzazione, riduzione e contenimento della spesa pubblica. Eliminata infine la modifica del decreto-legge 31 maggio 2010, n78 per esplicitare l'esclusione degli Ordini dalle norme in materia di stabilizzazione finanziaria e competitività economica.

Rafforzato invece il concetto che dal riordino non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della spesa pubblica. Resta fermo che gli Ordini sono "dotati di autonomia patrimoniale, finanziaria e regolamentare nel rispetto delle leggi vigenti e sottoposti alla vigilanza dei Ministero della salute".

La riforma sarà attuata da uno o più decreti legislativi nel rispetto dei principi indicati dal provvedimento approvato ieri da Palazzo Chigi: confermato per gli Ordini il ruolo di organi sussidiari dello Stato e la tenuta degli Albi prevedendo l'iscrizione obbligatoria anche per i pubblici dipendenti. Gli Ordini dovranno disciplinare la verifica e tutela della trasparenza e veridicità della comunicazione dei servizi sanitari offerti ai cittadini, assumere ruoli nelle procedure relative all'esame di abilitazione all'esercizio professionale, certificare il mantenimento dei requisiti professionali; disciplinare l'istituzione di specifici organi e idonee procedure che, a garanzia dell'autonomia e terzietà del giudizio disciplinare, prevedano la separazione della funzione istruttoria da quella giudicante e l'esercizio dell'azione disciplinare.

E ancora: prevedere l'assunzione della rappresentanza esponenziale della professione nell'ambito delle proprie competenze; definire la struttura organizzativa e amministrativa degli ordini e delle relative federazioni nazionali, assicurare, per gli ordini che abbiano un numero di iscritti all'albo superiore a 2.000 unità, la piena accessibilità al voto e prevedere per gli iscritti agii albi l'obbligo di idonea copertura assicurativa per responsabilità professionale.

Allegati
pdf ARTICOLO 6 DELEGA AL GOVERNO PER LA RIFORMA DEGLI ORDINI DELLE PROFESSIONI SANITARIE.PDF