I volatili sono stati visitati e curati, essendo stati scoperti in pessime condizioni igienico sanitarie, stipati in strette gabbie, affamati e con evidenti sintomi di disidratazione.
L'operazione, scattata circa un anno fa con l'acquisizione di elementi documentali, è stata coordinata dalla procura di Modica in territorio di Scicli, come evidenziato dallo stesso procuratore Francesco Puleio, che ha illustrato le fasi salienti di questa operazione, denominata «Corvo imperiale», dal nome di una delle specie protette trovate nell'allevamento del veterinario sciclitano.
Secondo il Commissario Ciaravino, del Servizio Cites del Corpo Forestale della Regione siciliana, gli animali sono ora sottoposti a quarantena e accertamenti veterinari. Questo proprio alla luce delle condizioni, anche di incuria, nelle quali sono stati ritrovati. Non è tra l'altro escluso, ha precisato il dott. Ciaravino, che dall'esame documentale potrebbero derivare altre ipotesi di reato.
Per il Procuratore della Repubblica di Modica, inoltre, il numero degli animali è tale da ipotizzare chiaramente che trattavasi di una attività di commercio. Probabile, sulla base delle indagini, il collegamento con punti vendita. L'allevamento, sempre secondo il Procuratore, sarebbe stato basato su "pseudoautorizzazioni" che non erano neanche più tali fin del 2000. Il luogo, pertanto era "totalmente assente di qualsivoglia autorizzazione". Con la Forestale che lo scorso 16 febbraio ha raggiunto l'allevamento, c'era a sua volta un consulente Medico Veterinario. La struttura è composta da tre locali tipo "serra fredda", con assi portanti in metallo, sottostrutture in legno e teli di plastica solo parzialmente ricoprenti le superfici esterne.