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ANMVI AD ANGIOLA TREMONTI: GIUSTO DENUNCIARE SPRECHI

ANMVI AD ANGIOLA TREMONTI: GIUSTO DENUNCIARE SPRECHI
L'ANMVI risponde alla lettera di Angiola Tremonti, Presidente della Commissione Bilancio del Comune di Cantù: "Sprechi da un lato e prelievo fiscale dall'altro andrebbero riequilibrati. E' sempre tempo per un coraggioso ripensamento delle politiche economiche e fiscali verso gli animali da compagnia".

"La nostra Associazione, che da tempo denuncia sprechi e fallimenti nelle politiche di lotta al randagismo, non ha alcuna difficoltà a comprendere lo spirito del suo intervento e ad apprezzare il suo doveroso richiamo al senso civico ed etico nei riguardi dei cani e delle risorse pubbliche".

Il Presidente dell'ANMVI Sandro Barbacini ha risposto alla lettera inviata da Angiola Tremonti, Presidente della Commissione Bilancio del Comune di Cantù, nella quale chiarisce in prima persona il suo pensiero sulla gestione economica del randagismo.

"Una posizione così lucida è tanto encomiabile quanto infrequente negli ambienti della politica, dove è più facile assistere a scene di inconcludente demagogia"- dichiara l'ANMVI, ricordando che "la professione veterinaria privata, da tempo, si interroga sull'efficacia delle politiche messe in campo negli ultimi vent'anni per il controllo della popolazione animale, sulla trasparenza dei fondi destinati allo scopo e si è fatta promotrice di proposte- purtroppo inascoltate- tese ad aggredire il randagismo e a considerarlo come un fenomeno "a termine" e non da perpetuare".

La riforma della Legge 281 del lontano 1991, in corso di elaborazione in Parlamento, sarà una vera occasione di svolta "solo se saprà scardinare dinamiche vecchie e coinvolgere la veterinaria privata in un piano di intervento a tappeto, con la messa in rete di migliaia di strutture veterinarie private".

"In tempi recenti- ricorda l'ANMVI- abbiamo potuto contare sul suo appoggio su un altro fronte di lotta: la prevenzione dell'abbandono, attraverso l'abbattimento del peso fiscale che grava sulle spese veterinarie per gli animali da compagnia, che rappresenta anche un freno alle adozioni. L'IVA al 20% condiziona le cure veterinarie e la spesa alimentare di milioni di cani e gatti".

"Sprechi da un lato e prelievo fiscale dall'altro - è la conclusione- andrebbero riequilibrati. E' sempre tempo per un coraggioso ripensamento delle politiche economiche e fiscali verso gli animali da compagnia".