• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31295

LEISHMANIOSI IN LAZIO, NUOVA DELIBERA COERCITIVA?

LEISHMANIOSI IN LAZIO, NUOVA DELIBERA  COERCITIVA?
Il cambiamento che avrà maggiori ripercussioni sull'attività libero-professionale è l'obbligo che vincola il veterinario curante a comunicare alla Asl, competente per territorio sul domicilio di custodia del cane, ogni caso confermato di Leishmaniosi canina. In Lazio si discute dell'innovativa delibera regionale.

Al via il ciclo di incontri tecnico-divulgativi sulla innovativa  Deliberazione della Giunta Regionale del Lazio in materia di Leishmaniosi ("Approvazione delle procedure sanitarie e misure da adottare nei casi sospetti e/o confermati di Leishmaniosi canina nella Regione Lazio").

La norma, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione, trova applicazione quale integrazione delle linee guida allegate alla deliberazione n. 920 del 21 dicembre 2006.

Per questa ragione, l'Istituto Zooprofilattico sperimentale di Lazio e Toscana, assieme alla Regione Lazio ed agli Ordini dei Medici Veterinari delle cinque province della regione, hanno organizzato nei giorni scorsi una serie di eventi formativi, destinati a Medici Veterinari pubblici e liberi professionisti, allo scopo di informare sui contenuti della nuova delibera e di trasmettere i corretti strumenti di applicazione della norma.

" Le novità introdotte dalla norma riguardano per lo più il veterinario libero professionista- dichiara Maurizia Pallante-  ormai divenuto parte integrante nella realizzazione della sorveglianza epidemiologica per la salute pubblica.
Il cambiamento che avrà maggiori ripercussioni sull'attività libero-professionale è l'obbligo, scaturito dalla delibera, che vincola il veterinario curante a comunicare alla Asl, competente per territorio sul domicilio di custodia del cane, ogni caso confermato di Leishmaniosi canina. Vedremo nel prossimo anno quali saranno i risultati di una norma forse troppo coercitiva. Vedremo - conclude-  che impatto avrà sul randagismo e se influenzerà o meno il tasso annuale di abbandono".

La norma ha il grande merito di avere integrato la componente medico veterinaria privata nel sistema epidemiologico regionale, prefigurando un innalzamento del libero professionista al rango di "medico di base", benchè le procedure e l'onere diagnostico e di registrazione siano suscettibili di ulteriori affinamenti e miglioramenti.

La medicina veterinaria privata, proprio perchè indispensabile alla sanità pubblica, dovrà sempre di più essere integrata, non a condizioni utilitaristiche di servizio, ma attraverso l'investitura di uno status riconosciuto e regolamentato a tutti gli effetti.