Settantamila animali in quattro anni importati illegalmente in Italia, un fenomeno che dall'approvazione del Ddl 1908 trova finalmente una perseguibilità penale e un regime sanzionatorio che prevede il carcere.
L'inchiesta sul contrabbando, a firma di Ettore Livini per Repubblica, apre lo sguardo sul più ampio scenario di traffici illegali che circonda il mercato nero degli animali: ogni giorno container e camion carichi di sigarette, giocattoli taroccati, cuccioli di cane, medicinali, alcol e oli minerali provano a forare le nostre frontiere con trucchi sempre più sofisticati si occupa anche del mercato nero degli animali e la veterinaria conferma la gravità del fenomeno dal punto di vista sanitario: "La tratta ci costringe ad avere a che fare con cuccioli gravemente ammalati, affetti da patologie importanti, come parvovirosi e cimurro o infestati da parassiti intestinali - racconta Carlo Scotti, presidente senior dell'Associazione medici veterinari italiani - Per non parlare di patologie ereditarie derivanti da progenie non controllate, non selezionate dal punto di vista riproduttivo".
Ogni cane viene rivenduto in Italia attorno ai 1.000-1.500 euro e quindi, al netto delle spese di viaggio, una singola auto con carichi da 30 cuccioli circa per mezzo rendeva almeno 30mila euro a tratta.
Il contrabbando di animali non è però limitato solo alla barbarie sui cuccioli. Il business del traffico degli animali esotici, dai pappagalli ai pitoni, dai ragni fino all'iguana, vale nel Belpaese 2 miliardi l'anno. Ogni anno in Italia si sequestrano duemila animali vivi.