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BLU TONGUE, L'EUROPA: E' ORA DI CAMBIARE LE NORME

BLU TONGUE, L'EUROPA:  E' ORA DI CAMBIARE LE NORME
Un utilizzo più ampio e più flessibile dei vaccini contro la Blue tongue. L'Unione Europea propone la modifica della direttiva 200/75/CE permettendo l'utilizzo dei vaccini in tutto il territorio, comprese le zone esenti dalla malattia. Il commissario Ue per la Salute e la politica dei consumatori "è giunto il momento di cambiare le norme".

La Commissione europea ha proposto il 15 novembre scorso una modifica alla direttiva 2000/75/CE che fissa disposizioni specifiche relative alla misura di lotta ed eradicazione della febbre catarrale degli ovini.


La proposta che dovrebbe entrare in vigore nel 2011, tiene conto, tramite un aggiornamento delle regole in vigore, dell'evoluzione tecnologica nella produzione di vaccini, permettendo il loro utilizzo su tutto il territorio dell'Unione Europea. L'obiettivo: limitare l'impatto economico della malattia grazie ad una riduzione delle perdite subite dagli agricoltori.


La proposta segue il principio che "prevenire è meglio che curare" e permette una maggiore flessibilità agli Stati membri a sviluppare strategie nazionali di vaccinazione per la prevenzione e il controllo della febbre catarrale degli ovini. Attualmente, la direttiva europea in vigore dal 2000 vieta l'utilizzo di vaccini nelle zone esenti dalla malattia. La nuova proposta, invece, abolisce questo principio aprendo la porta alla vaccinazione preventiva.

Nel commentare il provvedimento, il commissario europeo alla sanita' John Dalli ha sottolineato che, "grazie ad una campagna di vaccinazione intensa e al recente sviluppo di nuovi vaccini, nel 2010 sono stati segnalati nell'Unione Europea solo 120 focolai della malattia contro i 45mila nel 2008. Nell'ultimo decennio, la febbre catarrale ha mostrato una tendenza a diffondersi in aree dove non era mai avvenuta prima.

La vaccinazione si è dimostrata lo strumento più efficace per controllare e prevenire la malattia e facilitare il commercio sicuro di animali vivi. Dobbiamo imparare dalle lezioni del passato, e penso che sia giunto il momento - conclude Dalli - di cambiare le norme vigenti in materia di vaccinazione, in modo da poter prevenire meglio future epidemie di rilievo".