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FESTA ISLAMICA: 206 GLI IMPIANTI, VETERINARI ALLERTATI

FESTA ISLAMICA: 206 GLI IMPIANTI, VETERINARI ALLERTATI
In occasione dell'odierna Festa del Sacrificio il Ministero della Salute ha invitato i Servizi Veterinari a rafforzare la vigilanza: rischio di macellazione clandestina in strutture non autorizzate o in contrasto con le norme di protezione animale. Gli impianti autorizzati sono 206. Lombardia capofila con 92 strutture autorizzate. Dati discordanti in Lazio ed Emilia Romagna.

In occasione dell'odierna Festa islamica del sacrificio la Direzione Generale di Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ha trasmesso una nota agli Assessorati regionali alla Sanità e per conoscenza al Comando Carabinieri per la Tutela della Salute. La nota riguarda la prevenzione delle macellazioni clandestine, per evitare che vengano praticate in contrasto con le norme sanitarie e di protezione animale.

"Si potrebbe verificare il rischio di macellazioni secondo rito in strutture non autorizzate ai sensi del Decreto Legislativo 333/98 - avvisa la nota ministeriale - o addirittura al di fuori dai normali impianti di macellazione". Per evitare che vengano praticate "macellazioni clandestine", la nota invita gli Assessorati regionali alla Sanità "ad allertare i Servizi Veterinari affinchè venga rafforzata la vigilanza, eventualmente con l'ausilio delle Forze dell'Ordine".

I dati ufficiali degli impianti autorizzati alla macellazione rituale, diffusi ieri dalla LAV a seguito di una sua inchiesta presso il Ministero della Salute e le Regioni, parlano di 206 impianti autorizzati in funzione per l'uccisione rituale di bovini, ovicaprimi e avicoli (erano 104 nel 2003 con un aumento, quindi, di quasi il 100% in sette anni) di cui 193 esclusivamente per il rito islamico, 4 solo per quello ebraico (praticamente identico a quello mussulmano), 9 quelli che praticano entrambe i riti.

Capofila fra le Regioni è la Lombardia (92 macelli autorizzati), poi il Piemonte (33), 22 a testa per Veneto ed Emilia Romagna. 12 quelli in Toscana, 6 nel Lazio, 4 in Trentino, Sicilia, Sardegna; 2 in Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Umbria; 1 nelle Marche e in Puglia. In Liguria è in apertura il primo impianto a Vessalico (Imperia), 305 abitanti, da parte della Comunità Montana. Non vi sono macelli rituali in Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria e Campania. In queste Regioni quindi, le macellerie islamiche devono ricevere carni da fuori territorio.

I dati ministeriali (ricevuti dalle Regioni) e quelli forniti direttamente alla LAV dalle Regioni non coincidono per il Lazio. Dei sei o sette in funzione, a seconda delle versioni, un macello di Ariccia (Roma) e uno in provincia di Latina non risultano alla Regione. La Ilco di Acquapendente (Viterbo), uno di Sabaudia (Latina) e uno di Fara Sabina (Rieti) non risultano al Ministero. Discordanti i dati anche su Emilia Romagna (un macello in provincia di Modena risulta comunicato da Regione a Ministero ma non è più nell'elenco regionale), Trentino (dei quattro o cinque a seconda delle versioni, solo una ditta coincide) mentre al Ministero non risulta un impianto per macellazione straordinaria, quindi occasionale, in Valle d'Aosta.

ELENCO DEI MACELLI AUTORIZZATI ALLA MACELLAZIONE RITUALE (fonte: LAV)

 

Allegati
pdf NOTA MINISTERIALE SU MACELLAZIONE RITUALE.pdf