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SETTE CAVALLI UCCISI, UNIRE SARA' PARTE CIVILE

SETTE CAVALLI UCCISI, UNIRE SARA' PARTE CIVILE
Sette cavalli da corsa sono stati uccisi nella notte all'ippodromo di Sassari. Si tratta con ogni probabilità di un gesto di ritorsione compiuto con una pistola da macello. L'autopsia si svolgerà nei prossimi giorni all'Istituto Zooprofilattico di Sassari. Individuati i responsabili l'Unire si costituirà parte civile.

Sette cavalli da corsa sono stati uccisi nella notte all'ippodromo di Sassari. Si tratta con ogni probabilità di un gesto di ritorsione: sei animali su sette appartengono infatti a un impresario edile di Gavoi, Salvatore Pili, 46 anni. Il settimo cavallo, di proprietà di un'altra persona, sarebbe stato ucciso per errore, poiché si trovava in un box confinante. Per il sindaco Ganau e il presidente della società ippica sassarese si tratta di "un atto criminale" per il quale offrono "massima collaborazione agli inquirenti affinché vengano individuati al più presto i responsabili".

Il Sottosegretario Francesca Martini ha rimarcato che "il maltrattamento e l'uccisione di animali sono reati perseguibili penalmente, la cui pena oggi è stata aumentata fino a diciotto mesi di reclusione".
Secondo quanto riportato dagli organi di informazione risulterebbe che nell'ippodromo non fosse attivo un servizio di vigilanza notturna. A tal proposito il Sottosegretario Martini aggiunge: "Se ciò fosse vero, sarebbe inconcepibile non solo in termini di vigilanza della struttura ma anche in termini di tutela della salute degli animali".
 

L'Unire ha preso contatti con la Società di gestione e ha offerto ogni collaborazione agli inquirenti impegnati nelle indagini, anche attraverso la messa a disposizione delle competenze analitiche e autoptiche della controllata Unirelab. Negli accertamenti sono coinvolti anche i militari della sezione Investigazioni scientifiche del Reparto operativo provinciale. I purosangue pare siano stati ammazzati con una pistola da macello. L'Unire intende, una volta individuati i responsabili, costituirsi come parte civile.

A trovarli morti e a dare l'allarme, stamane attorno alle 8, è stato il fratello del proprietario, arrivato ai box per accudirli. Sul posto, oltre ai militari, il veterinario della Asl e il sostituto procuratore Porcheddu, che ha disposto l'autopsia che si svolgerà nei prossimi giorni all'Istituto Zooprofilattico di Sassari.

Cosi' Ciro Troiano, responsabile dell'Osservatorio Zoomafia della Lav (Lega Antivivisezione): «È un gravissimo atto criminale e, purtroppo, una tipica intimidazione zoo mafiosa". L'associazione chiede al prefetto di chiudere l'ippodromo, "In attesa che venga fatta piena luce sull'accaduto e per verificare l'efficacia dei sistemi di sicurezza al fine di evitare l'eventuale ripetersi di azioni criminali, convocando immediatamente il Comitato per l'ordine e la sicurezza».