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MONITORAGGIO SUL DIVIETO DI CAUDOTOMIA

MONITORAGGIO SUL DIVIETO DI CAUDOTOMIA
Il Sottosegretario Francesca Martini ha accolto un ordine del giorno che impegna il Governo a prevedere un sistema di monitoraggio dell'applicazione del divieto di interventi chirurgici a scopo estetico. Il controllo servirebbe ad ottenere dati e informazioni sugli interventi per capire "con quali scopi, curativi e non". Il Sottosegretario Francesca Martini ha accolto un ordine del giorno (Zamparutti, Beltrandi, Bernardini, Farina Coscioni, Mecacci, Maurizio Turco, Vaccaro) che impegna il Governo a prevedere un sistema di monitoraggio dell'applicazione del divieto di interventi chirurgici a scopo estetico "avvalendosi della collaborazione dei servizi veterinari delle regioni, delle ASL, dell'Ordine dei medici veterinari e del Comitato bioetico per la veterinaria" La proposta era stata inizialmente presentata sottoforma di emendamento, poi respinto, al Ddl di ratifica della Convenzione Europea.

In fase di approvazione del DdL 1908, il 27 ottobre scorso, la rappresentante del Governo ha accolto l'ordine del giorno, finalizzato anche ad "ottenere dati anche numerici sugli interventi chirurgici destinati a modificare la morfologia di un cane che vengono fatti e con quali scopi, curativi e non".

Attualmente questi interventi sono regolati dall'ordinanza del 3 marzo 2009, che vieta gli interventi chirurgici destinati a modificare la morfologia di un cane o non finalizzati a scopi curativi, fatta eccezione - per quanto riguarda il taglio della coda - per i cani appartenenti alle razze canine riconosciute alla F.C.I. con caudotomia prevista dallo standard, «sino all'emanazione di una legge di divieto generale specifica in materia».

Sulla materia, il Sottosegretario Martini ha accolto altri due ordini del giorno, presentati nel corso della seduta di mercoledì scorso. Con il primo (Ceccacci Rubino, Giammanco, Catanoso, Cazzola, Frassinetti, Mancuso, Mannucci, Repetti, Antonione) Francesca Martini si è impegnata a nome del Governo "ad adottare quanto prima, in altro provvedimento legislativo, precise sanzioni a carico di chi, senza alcuna necessità, sottoponga un animale al taglio o all'amputazione della coda o delle orecchie, alla recisione delle corde vocali, ovvero a qualsiasi altro intervento chirurgico che abbia lo scopo di modificare l'aspetto estetico per scopi non terapeutici, anticipando così per questo aspetto l'effettiva entrata in vigore della convenzione di Strasburgo che comunque, ai sensi del disposto dell'articolo 18 della stessa, non avverrà in tempi brevi".

 

 

 

Con l'altro ordine del giorno, firmato dall'On Compagnon, il Sottosegretario si è impegnata ad adottare le opportune iniziative normative volte a modificare l'articolo 544-ter del codice penale" nel senso di stabilire la punibilità penale per maltrattamento anche per gli interventi chirurgici destinati a modificarne l'aspetto o finalizzati a scopi non terapeutici, ad esclusione dei casi in cui " l'intervento è considerato dallo stesso medico veterinario utile al benessere di un singolo animale, nei casi stabiliti da apposito regolamento".