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UNIRE: QUESTI I DATI DELL’IPPICA

UNIRE: QUESTI I DATI DELL’IPPICA
Quello ippico è un comparto che vanta un indotto di 48.513 operatori, che gestiscono quasi 437.000 capi, 202.275 dei quali iscritti nei libri genealogici dell'Unire. Da gennaio a settembre 2010, 1,5 milioni di persone sono andate negli ippodromi, un potenziale di miglioramento nonostante le "evidenti criticita' ancora tutte da affrontare". Due le "urgenze" per Acciai: la stabilità e la necessità di reagire immediatamente.

Quello ippico è un comparto che vanta un indotto di 48.513 operatori, che gestiscono quasi 437.000 capi, 202.275 dei quali iscritti nei libri genealogici dell'Unire. I dati emergono dal convegno "Storia, valori, economia: elementi per una carta d'identità dell'ippica italiana", organizzato da Federippodromi, presso la sala delle conferenze di piazza Montecitorio.

Gli allevatori di cavalli - si legge nella relazione del segretario generale dell'Unire Riccardo Acciai, sono oltre 19mila. I proprietari di cavalli sono 38mila, gli allenatori sono 1.264, i guidatori del trotto sono 1.674 e i fantini da galoppo sono 429. Per un totale di operatori del settore abilitati dall'Unire pari a 42.521 e 48.513 tra giudici, maniscalchi, veterinari, dipendenti ippodromi, operatori di scommesse e artieri. E non solo. Dalla relazione di Acciai emerge che sono oltre 610mila gli ettari di terreno destinati per allevare e produrre alimento per cavalli, di cui oltre 280mila ettari per cavalli Unire. Dati importanti se si considera che secondo fonti Istat sono 558mila gli ettari sono destinati alla coltivazione di cereali, e 69mila quelli destinati all'uva.

Il ministro delle Politiche agricole Giancarlo Galan aveva parlato di 60mila cavalli e 38 ippodromi. "In Italia sono censiti - si legge ancora nella relazione Unire - 201.275 cavalli iscritti nei libri genealogici dell'Unire in aggiunta ai 235.686 cavalli iscritti in altri libri genealogici e registri anagrafici". Per un patrimonio totale di 436.961 capi ai quali si sommano 38.400 asini, oltre 5mila muli e 89 bandotti.

Particolare enfasi - riporta l'Agicos - sulla situazione delle scommesse ippiche che, secondo i dati forniti da EPMA, garantiscono il 66% delle entrate del bilancio del settore (mentre il 33% e' rappresentato dai contributi statali): un dato in linea con la percentuale europea, che e' del 65%. Scommesse che garantiscono all'Erario un introito di 96 milioni di euro (dati 2009) e per 11,6 milioni ad Aams. Il settore da gennaio a settembre 2010 ha registrato una partecipazione negli ippodromi per 1,5 milioni di persone. Un comparto che secondo Unire mostra un potenziale di miglioramento nonostante le evidenti criticita' ancora tutte da affrontare".

Il presidente della Commissione Agricoltura della Camera Paolo Russo: "Quello dell'ippica è un settore produttivo capace di evocare passioni e rappresentare storia e passione e pratica agricola", spiega. "Ma a volte è anche un comparto in decadenza che distrugge le cose e deprime la speranza. In queste ore sembra che ci sia un modesto segnale positivo riguardo il paino di rilancio del settore e il bilancio dell'Unire".