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MIGLIORABILI LE PROCEDURE DI SEQUESTRO ANIMALE

MIGLIORABILI LE PROCEDURE DI SEQUESTRO ANIMALE
In occasione del convegno "La tutela giuridica degli animali", organizzato a Perugia dal Ministero della Salute, l'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani ha trasmesso una nota al Sottosegretario Francesca Martini: Importante parlare di corrette regole procedurali nelle attività di sequestro. Il problema c'è e va affrontato.

In occasione del convegno "La tutela giuridica degli animali", in corso oggi a Perugia , l'ANMVI ha trasmesso una nota al Sottosegretario Francesca Martini: "L'importanza di questo convegno sta anche nel coraggio di parlare di corrette regole procedurali nelle attività di sequestro. Il problema c'è e va affrontato".

Il Convegno, organizzato dal Ministero della Salute, è incentrato, in particolare, sulla gestione degli animali vittime di maltrattamento sottoposti a provvedimento di sequestro o confisca, per i quali è necessario impedire che l'atto criminoso venga perpetrato, a tal fine, l'animale non può essere lasciato in balia di colui che ha commesso il reato.

"L'esperienza ci ha insegnato - osserva l'ANMVI nel documento firmato dai Vice Presidenti Marco Melosi (animali da compagnia) e Lorenzo Crosta ( animali esotici) - che l'aspetto repressivo ha in qualche caso avuto il sopravvento sulla finalità ultima degli interventi di tutela animale. Abbiamo conosciuto episodi ad alta tensione, in qualche caso finiti tragicamente, dove ci si è lasciati prendere la mano dal gesto poliziesco. Ricordiamo ancora un collega ammanettato - stigmatizza l'Associazione- come una profonda offesa alla dignità della nostra professione, proprio mentre egli offriva il proprio qualificato intervento durante sommarie operazioni di sequestro animale".

La finalità ultima degli interventi di polizia giudiziaria non può essere solo quella di reprimere un reato- è la tesi dell'ANMVI- ma deve soprattutto essere quella di garantire l'animale. Il sequestro cautelativo deve basarsi su evidenze e non sospetti di maltrattamento, ma soprattutto non può sempre assumere come prassi il trasferimento degli animali. Quando si tratta di animali nati in cattività, ad esempio, oppure di esemplari che richiedono un'assistenza specialistica, il trasferimento si è in molti casi rivelato controproducente quando non fatale".

"A riflettori televisivi spenti abbiamo visto situazioni molti critiche. Il rischio paradossale è di mettere a repentaglio proprio quella vita che si voleva garantire. Il bene sequestrato è un essere vivente molto fragile se non è trattato con la dovuta competenza. Per superare questi problemi, è auspicabile che sia assicurata la massima preparazione, la più ampia collaborazione fra gli attori del sistema e che i medici veterinari abbiano più voce in capitolo durante e dopo le operazioni di sequestro, nell'interesse primario del soggetto animale tutelato".

Allegati
pdf COMUNICATO DEL SOTTOSEGRETARIO FRANCESCA MARTINI.pdf