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DANNO ESISTENZIALE, ANMVI SCRIVE A COSTANZO

DANNO ESISTENZIALE, ANMVI SCRIVE A COSTANZO
La padrona dell'husky che non ha ottenuto il risarcimento per danno esistenziale non esclude di ricorrere contro la decisione del Giudice di Milano. La donna, cantante lirica, sostiene di non essere più riuscita a cantare e di non aver più avuto la forza di andare in scena. La sua testimonianza a Bontà Loro. Commenti in studio: "Veterinari macellai". ANMVI scrive a Maurizio Costanzo.

La padrona dell'husky che non ha ottenuto il risarcimento per danno esistenziale non esclude di ricorrere contro la decisione del Giudice di Milano.

L'ha dichiarato a Bontà Loro, la trasmissione condotta da Maurizio Costanzo su Rai 1, nel corso della puntata del 27 settembre. La donna, cantante lirica, sostiene di non essere più riuscita a cantare dopo la disgrazia per due anni e di non aver più avuto la forza di andare in scena.

L'ANMVI, sollecitata da numerosi Colleghi che hanno visto il programma, ha scritto a Maurizio Costanzo:

"Il tema del danno esistenziale per la perdita di un animale d'affezione, da lei affrontato nella trasmissione del 24 settembre insieme alla signora Anì, è dei più rilevanti per la nostra professione che sarebbe stata ben lieta di essere partecipe delle vostre riflessioni in studio.

Il contributo che avremmo innanzitutto portato sarebbe stato di distinguere tra malasanità veterinaria e  riconoscimento giuridico di un "dolore vero", come è stato giustamente definito in trasmissione il danno per la perdita di un animale da compagnia.

Ci è parso invece che fossero più insistite le accuse nei confronti dei medici veterinari (verso i quali il Tribunale di Milano ha comunque espresso una inequivocabile condanna, con obbligo risarcitorio per responsabilità professionale) piuttosto che la delusione per il mancato riconoscimento del danno esistenziale. In altri termini, che premesse più rincarare la pena nei confronti dei medici veterinari responsabili, piuttosto che reclamare una adeguata compensazione morale per chi ha sofferto; che, in definitiva, il riconoscimento del danno esistenziale fosse inteso più come rivalsa punitiva che autentico ristoro esistenziale.

In ultima analisi i "veterinari macellai" hanno avuto la meglio su una problematica giuridica che non ha ancora trovato una pacifica soluzione in nessun ambito dove si configurino lesioni a diritti inviolabili come l'integrità della persona. Solo pochi giorni fa la Cassazione ha negato il risarcimento per danni esistenziali ad un alunno portatore di handicap. Con ciò non si vuole affatto instaurare paragoni non sostenibili, ma oggettivare la difficoltà della Giustizia a definire il concetto di danno morale o esistenziale in senso lato, e a tradurre poi in termini economici un danno che non ha (né forse può avere) una quantificazione patrimoniale ai fini di un risarcimento monetario.

Vorremmo fosse chiarito al suo pubblico che la posizione dell'Associazione Nazionale dei Medici Veterinari Italiani è di ferma condanna nei confronti di ogni accertato caso di malpractice veterinaria a danno di qualunque paziente, in qualunque settore disciplinare. E che lo status sociale e familiare dell'animale d'affezione rappresenta una conquista irrinunciabile per la nostra professione.

Tuttavia, altrettanto fermamente riteniamo che la presenza in studio di un medico veterinario avrebbe evitato di gettare un generale discredito sulla categoria dei medici veterinari. Concludiamo confidando di poter essere coinvolti se vorrà trattare ancora questo o altri argomenti legati alla professione medico veterinaria".

QUEL CANE MI RIEMPIVA LA VITA