Fra questi figura, per gli iscritti agli albi, "l'obbligo di idonea copertura assicurativa per responsabilità professionale". Le richieste di risarcimento conseguenti a errori professionali sono sempre più frequenti anche in campo sanitario, a fronte di una elevata conflittualità con il cliente, sempre meno sensibile al concetto di "asimmetria informativa" e sempre più propenso invece alla contestazione della prestazione professionale. In altre parole, il divario intellettuale, che ha sempre caratterizzato il rapporto fra il professionista e il cliente, è sempre meno avvertito benché in campo medico sanitario tale asimmetria sia ancora vistosa e difficilmente colmabile.
Tuttavia, il cliente che vuole sempre avere ragione e non esita a trascinare il professionista in contenziosi caratterizzati da una elevata difficoltà a definire in anticipo l'entità del danno che può essere arrecato a terzi e la necessità di avvalersi di consulenti legali per contrastare le pretese risarcitorie degli stessi. Per questo sono già diffuse fra i professionisti coperture di responsabilità civile ampie, al fine di garantire ai propri clienti una solvibilità adeguata ai rischi in cui essi possono incorrere.
Non a caso, a fronte di una elevata il Ministero della Giustizia ha recentemente riformato l'istituto della conciliazione, riservando agli ordini professionali, anche della sanità, la possibilità di avvalersi di organismi che consentono la rapida risoluzione delle controversie.
Toccherà ora al Parlamento esaminare il ddl Fazio approvato venerdì scorso dal Governo.
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