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ANMVI ALL’ON MAZZATORTA: NESSUN COMPROMESSO

ANMVI ALL’ON MAZZATORTA: NESSUN COMPROMESSO
I veterinari non hanno fatto nessun "compromesso" sul taglio delle code. In Italia è pienamente vigente il divieto di eseguire interventi estetici sulla morfologia degli animali da compagnia. L'ANMVI ha scritto un comunicato di precisazione sulle dichiarazioni rese al Corriere della Sera dall'On Sandro Mazzatorta. Dopo le dichiarazioni rese a un quotidiano nazionale dall'On Sandro Mazzatorta, l'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani precisa che in Italia è pienamente vigente il divieto di eseguire interventi destinati a modificare la morfologia degli animali da compagnia, in virtù di una ordinanza del Ministero della Salute del 3 marzo 2009.

Il Senato e il Governo hanno infatti eliminato i riferimenti agli interventi estetici non terapeutici dal Ddl di ratifica della Convenzione Europea per la protezione degli animali da compagnia, ma non hanno cancellato il vigente divieto.

L'Associazione respinge la dichiarazione dell'On Mazzatorta, relatore del provvedimento in Senato, il quale ha parlato di "compromesso" affermando: "Bisognava pur mantenere un equilibrio tra mondo degli animalisti da una parte e veterinari, cacciatori e allevatori dall'altra che sarebbero stati danneggiati dal divieto di taglio di code e orecchie". L'Associazione Nazionale Medici Veterinari invita a non attribuire ai medici veterinari italiani comportamenti che non trovano posto nella deontologia professionale.

Da oltre un anno il divieto ministeriale ha recepito le norme contenute in proposito dalla Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia, vietando la recisione delle corde vocali, il taglio delle orecchie e il taglio della coda. Le eccezioni riguardano gli interventi chirurgici veterinari per motivi terapeutici. Solo per i cani appartenenti alle razze indicate dalla Federazione Cinologica Internazionale il nostro Paese ha temporaneamente ammesso la caudotomia (taglio della coda) per esigenze di standard di razza.

L'On Mazzartorta dichiarava: "Parliamoci chiaramente. "Bisognava pur mantenere un equilibrio tra mondo degli animalisti da una parte e veterinari, cacciatori e allevatori dall'altra che sarebbero stati danneggiati dal divieto di taglio di code e orecchie. Un compromesso intelligente. Basta battaglie ideologiche".

Troppi titoli di stampa hanno urlato "Il divieto che non c'è" lasciando intendere che la materia non fosse più regolamentata. La LAV è intervenuta a sua volta con un comunicato di precisazione: "Il divieto esplicito, oltre che nell'Ordinanza, è contenuto nella stessa Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia del 1987 che si avvicina - con il terzo e ultimo passaggio alla Camera - alla ratifica definitiva oggetto del Disegno di Legge e le violazioni al divieto di taglio della coda e delle orecchie, nonché di recisione delle corde vocali e di asportazione delle unghie o dei denti potranno comunque essere sanzionate o ulteriormente sanzionate.Non vi è alcuna eliminazione quindi- conclude la LAV-  di reati contro gli animali né passi indietro rispetto alle norme attuali, anzi il testo licenziato dal Senato la settimana scorsa oltre a introdurre una modifica migliorativa all'articolo 544-ter del codice penale aumenta le pene previste per il maltrattamento degli animali. E non solo, l'Italia sarà il primo Paese in Europa a prevedere uno specifico reato contro il traffico dei cuccioli".

La Fnovi, che avrebbe dovuto essere coinvolta nell'emanazione di un regolamento ministeriale sulle fattispecie penali in base alla versione del Ddl 1908 licenziata dalla Camera dei Deputati e poi stralciata dal Senato nella seduta dell'8 settembre scorso, ha ribadito le proprie posizioni.